Economia
Ubs formalizza l'acquisizione di Credit Suisse. Ex dipendenti al guinzaglio
L'Unione delle Banche Svizzere ha accettato di rilevare l'ex rivale per 3 miliardi di franchi svizzeri, grazie alle garanzie di 9 miliardi dal governo elvetico
La crisi per Credit Suisse era iniziata mesi fa con un crollo della fiducia che si era inevitabilmente tradotto in un picco discendente di clienti. Allora però era fallita l’acquisizione da parte del gruppo Ubs, che invece ora concretizza il progetto iniziale, seppur con metodi “discutibili” a quanto ritengono i molti obbligazionisti azionisti che stanno avviando procedimenti penali contro l’operazione che si è servita dell’azzeramento del valore di bond subordinati per un controlavalore di 16 miliardi di franchi prioritariamente rispetto alle azioni.
Queste non sono le uniche “polemiche” in atto. L’avvio dell’integrazione tra i due istituti infatti sta dettando regole molto stringenti per gli ex dipendenti Credit Suisse. Queste le misure messe in atto: intanto avranno dei limiti per la negoziazione dei prodotti finanziari più rischiosi e opachi come alcune tipologie di derivati. Inoltre sarà vietato acquisire nuovi clienti da una serie di paesi ad alto rischio. Tra questi, ci sono ad esempio Afghanistan, Bielorussia, Iraq, Kosovo, Libia, Palestina, Russia,Venezuela. Bloccata anche la facoltà di gestire operazioni con clienti e aziende ucraine.