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Un Frecciarossa per Corradi, Rossi e i giornalisti Rai: l'ira di Salvini

di Redazione Economia

Nemmeno il suo vice, il fedelissimo Edoardo Rixi, era a conoscenza della situazione, il che è particolarmente grave considerando che Rixi è anche ligure

Un Frecciarossa per Corradi, Rossi e i giornalisti: l'ira di Salvini

Un convoglio ad alta velocità come il Frecciarossa partito da Napoli domenica 4 febbraio, alle ore 9.20. A bordo si trovano dirigenti, funzionari, dipendenti del network televisivo Rai, noti volti radiofonici, oltre a 60 giornalisti provenienti da varie testate giornalistiche accreditate al Festival, incluso un collaboratore di questo quotidiano. Domenica successiva, l'11 febbraio, il servizio sarà ripetuto per riportare tutti a casa. Sul convoglio, per l'inaugurazione di grande stile, erano presenti il direttore generale della Rai Giampaolo Rossi e l'amministratore delegato di Trenitalia Luigi Corradi. Questi ultimi si dimostrano estremamente interessati alle nomine governative che verranno decise nei prossimi mesi. 

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Rossi ambisce a diventare, come gli era stato garantito, l'amministratore delegato della Rai al posto di Roberto Sergio. Nel frattempo, Corradi sta lavorando per avanzare all'interno dell'azienda e ottenere la posizione di capo della holding Ferrovie dello Stato al posto di Luigi Ferraris, il cui mandato sta per scadere. Dietro di loro si muovono i direttori politici che detengono il potere di nominare i manager, coinvolti nella lotta per il controllo delle due principali società di gestione. Al Ministero dei Trasporti c'è grande sdegno. La maggior parte del personale è stata informata all'ultimo momento, compreso il ministro, vicepremier e leader della Lega Matteo Salvini. Nemmeno il suo vice, il fedelissimo Edoardo Rixi, era a conoscenza della situazione, il che è particolarmente grave considerando che Rixi è anche ligure. Inoltre, non è piaciuto il fatto che Corradi si sia fatto immortalare a bordo accanto a Rossi. I leghisti sospettano che si stia conducendo una lotta personale, cercando un'alleanza con Fratelli d'Italia e mettendo Treni Nazionali al servizio del cerchio magico a Meloni (che include il direttore generale Rossi, ma anche il ministro cognato della premier Francesco Lollobrigida, responsabile delle nomine). 

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È una vicenda che sembra già conosciuta. Altri treni, altre fermate speciali per il governo. Come quella personalizzata per Lollobrigida nei pressi di Ciampino. O quella di Pompei: il convoglio fu inaugurato da Giorgia Meloni, in una calda domenica estiva con i giornalisti intrappolati a bordo in attesa dell'arrivo della premier. Per evitare accuse di propaganda a favore della destra alla ricerca di vetrine turistico-culturali, l'azienda decise di aumentare le corse, passando da una al mese a una a settimana. A Corradi è stato rimproverato da una parte della maggioranza di favorire gli uomini di Meloni. Questo è il lato più politico della questione, che preannuncia battaglie accanite e colpi bassi. Poi c'è un'altra polemica sorta riguardo alla scelta aziendale e ai costi. Raffaella Paita, coordinatrice nazionale di Italia Viva, ha dichiarato a La Stampa che presenterà un'interrogazione parlamentare "per ottenere dettagli sulle iniziative di marketing e sponsorizzazione di Treni Nazionali". 

La senatrice del partito di Matteo Renzi - anch'essa ligure - è stata molto critica: "In Liguria viaggiamo su un solo binario. Eppure, l'amministratore delegato di Trenitalia Corrado è riuscito a fare l'impossibile: un Frecciarossa tra Napoli e Genova. Se gli piace tanto il karaoke, si compri una macchina del karaoke e si diverta a casa sua, ma non si prenda gioco dei pendolari e di chi è costretto a impiegare tra le 7 e le 8 ore per andare da Napoli a Genova. Spero che Corradi, mentre canta "Vado al massimo" sul treno per Genova e giustifica le interruzioni dei treni del ministro Lollobrigida, venga mandato direttamente a casa". Ma le critiche non arrivano solo dall'opposizione. Anche il capogruppo di Forza Italia in Senato Maurizio Gasparri ha parlato di "transumanza a spese del contribuente". Si richiede chiarezza su questo punto. La Stampa ha provato a ottenere dettagli sui costi e sull'accordo tra Rai e Trenitalia. 

Dall'azienda controllata da Ferrovie è arrivata una risposta ufficiale: "Si tratta di un treno noleggiato, un servizio regolarmente offerto da Trenitalia". In passato, tale servizio è stato reso anche per l'Inter e altri privati. Tuttavia, in questo caso, Corrado era a bordo. "Il Festival di Sanremo è l'evento più seguito in assoluto e il treno dedicato continua a viaggiare in Italia, portando a un positivo ritorno d'immagine". Sul convoglio compare la scritta Sanremo 2023, seguita da: "Insieme per la sostenibilità". "Si tratta di un accordo di co-marketing finalizzato alla promozione e visibilità dei rispettivi brand", spiegano dalla Rai. La scelta del treno è motivata - da entrambe le aziende - dalla riduzione delle emissioni di CO2. Il costo? "Chiedete alla Rete Nazionale", rispondono da Trenitalia. È Viale Mazzini ad aver sostenuto i costi dell'affitto. Tuttavia, nonostante si tratti di un accordo tra due società pubbliche, rifiutano di fornire dettagli. "Si tratta di una informazione industriale sensibile. La renderemo disponibile al momento della chiusura del bilancio del Festival".