Economia
UniCredit, riunione fra i consiglieri. Rumors: Mustier in uscita
Jean Pierre Mustier sul punto di lasciare UniCredit? Da piazza Gae Aulenti nel pomeriggio è arrivato il solito no comment, ma mentre la riunione informale dei consiglieri di amministrazione sul tema governance è ancora in corso, alcune fonti interne al gruppo riportano ad Affaritaliani.it che il rumor circola con insistenza nell'istituto di credito. Tant’è che già si fanno i nomi di alcuni banchieri che potrebbero andare a sostituire il numero uno del gruppo in scadenza di mandato a marzo: si va dall’ex Bnl ed ex Cdp Fabio Gallia all’ex Mps e Intesa-Sanpaolo Marco Morelli e dal numero uno di Poste italiane Matteo Del Fante al Ceo di Banco Desio, tra l’altro ex UniCredit, Alessandro Decio e a Carlo Vivaldi, attuale co-chief operating officer della banca ed ex responsabile dell'area Cee che rappresenterebbe dunque una soluzione interna.
Il Cda dovrà essere rinnovato ad aprile, in occasione dell’assemblea che approverà anche il bilancio e Mustier starebbe valutando il da farsi, dopo che nel futuro di UniCredit, su pressione della politica e del Tesoro, ha fatto prepotentemente irruzione la partita del salvataggio di Mps, che il sistema e il direttore generale di Via XX Settembre Alessandro Rivera, dopo l'operazione di Intesa nel 2017 con le Popolari venete, vuole ora accasare per risolvere il dossier senese con l’altra grande big del sistema bancario italiano. Un’acquisizione a cui, però, Mustier è contrario.
Il banchiere francese deve decidere se restare per un altro mandato (è ritornato nel gruppo a luglio 2016) oppure no, dopo che nel nuovo Cda è appena entrata (cooptata) una figura forte come l’ex ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan, futuro presidente al posto dell’uscente Cesare Bisoni, in grado di dialogare con tutti gli stakeholder, molto conosciuto in Europa e che durante il proprio mandato da numero uno del Mef ha disegnato sia il salvataggio della Popolare di Vicenza e di Veneto Banca traghettandole nelle braccia di Ca' de Sass e sia la ricapitalizzazione precauzionale del Monte. Rafforzamento che ha portato il Tesoro a diventare il primo azionista di Rocca Salimbeni con il 68,2% nel capitale.
A differenza di quanto circolato stamane, non si è trattato di un Cda straordinario, ma di una riunione informale tra i consiglieri con al centro il tema della governance, in quanto settimana prossima, mercoledì, il Comitato Nomine darà ufficialmente inizio al processo sull’individuazione del nuovo board. Ciò che è apparso strano è che la riunione sia stata convocata di domenica, a mercati chiusi.
Negli ultimi mesi, Mustier si è trovato ad affrontare alcune voci critiche all'interno del Cda su alcune scelte strategiche come il progetto di creazione di una subholding con le partecipazioni oltre confine di UniCredit (da quotare a Francoforte per sterilizzare l’impatto del rischio Italia sul costo del funding) e come la rigida linea strategica dello stand-alone. "No M&A" ripetuto come un mantra, mentre la Vigilanza della Bce preme da mesi per un consolidamento bancario (partito in Spagna; contatti in corso in Svizzera e in Germania) e in Italia la concorrenza sulla rete si è fatta agguerrita dopo le fusioni già realizzate come Intesa-Ubi, quelle messe in cantiere come Credit Agricole Italia-Creval e quelle in avvicinamento all'orizzonte come Banco Bpm-Bper.
Il banchiere francese invece ha disegnato il piano Team 23 che prevede la distribuzione del capitale in eccesso agli azionisti attraverso un aumento progressivo del pay-out ratio e il buyback azionario, strategie che a quanto pare, anche per il mancato ritorno in Borsa in termini di apprezzamento del titolo, hanno trovato opposizioni.
@andreadeugeni