Economia

UniCredit, rumors: Anima, Arca e Mediobanca, i target di Orcel. Ecco perchè

di Marco Scotti

Con una scalata al Banco, Orcel non solo si rafforzerebbe nella regione più ricca del mercato, ma metterebbe le mani anche sulla fabbrica prodotto Anima

Se a Orcel riuscisse l’annessione del Banco, si troverebbe ad aumentare le dimensioni del suo istituto di credito, a impensierire Intesa dal punto di vista dimensionale, rafforzandosi nella regione più ricca d'Italia, la Lombardia e con un’ottima fabbrica prodotto in pancia. Una mossa molto interessante che permetterebbe di ottenere diversi vantaggi in un’unica soluzione.

Ma, dicevamo, Orcel ha altri due assi nella manica da poter eventualmente giocare. Il primo riguarda Arca Sgr. La quale – visto che i nomi di questa storia finanziaria sono poi sempre gli stessi – è detenuta per oltre il 57% del capitale da Bper e per il 34 da Banca Popolare di Sondrio. Le dimensioni di tutti i soggetti sono minori (basti pensare che Arca ha oltre 18 miliardi in gestione), ma anche in questo caso si potrebbe pensare a rilevare la Sgr o, perché no, provare a intavolare qualche discorso più ampio con Bper e PopSondrio. 

L’importante, per Orcel, è rimettere un piede in un mercato – quello della gestione degli investimenti – che è stato totalmente abbandonato dal predecessore Jean Pierre Mustier attraverso la vendita di Pioneer perché ritenuto “non core”. Una delle prime azioni dell’allora nuovo consiglio di amministrazione di UniCredit (nel 2016) fu proprio quello di cedere la controllata alla francese Amundi (parte del gruppo Crédit Agricole) per 3,5 miliardi. 

Infine, c’è l’ultimo asso nella manica di Orcel, in realtà molto vicino alla fantafinanza (ma è comunque doveroso darne conto). Muovere su Mediobanca. Piazzetta Cuccia, che lo scorso anno aveva masse complessive in gestione per oltre 63 miliardi, ha un azionista forte che è anche un king maker in Piazza Gae Aulenti: Leonardo Del Vecchio. Il quale detiene il 15,4% del capitale della merchant bank (è recentemente salito dopo aver rilevato la quota di Fininvest con broker proprio Unicredit) e l’1,9% proprio dell’istituto di Piazza Gae Aulenti. E se alla fine fosse proprio l’intercessione del patron di Essilor-Luxottica a far scattare il definitivo risiko bancario risolvendo anche l'ingorgo della governance in Generali?