Economia

Uranio, il Niger fa tremare l'Occidente. Ecco come Putin vuole soggiogare l'Ue

di Redazione Economia

Se il Niger cadesse nell'orbita russa, il mondo dipenderebbe ancora di più da Mosca per l'energia atomica

In questo momento l’attenzione viene ad essere riposta sulle sue materie prime, come lo è sempre stata dai tempi del colonialismo, poiché il Niger rappresenta un esportatore di oro, petrolio raffinato ma soprattutto rappresenta un importante partner commerciale europeo in tema di uranio. I dati Euratom evidenziano infatti che nel 2022 il Niger è stato il secondo fornitore di uranio dell'UE, fornendo al blocco circa 2.975 tU, un quarto (25,4%) delle forniture. 

Oltre il 91% dell'uranio naturale fornito all'UE proviene da quattro Paesi produttori (Kazakhstan, Niger, Canada e Russia). Tuttavia, l’Europa ha smentito subito qualsiasi percezione di rischio immediato per la produzione riportando scorte di uranio sufficienti per mantenere in funzione i suoi reattori nucleari per tre anni e potendo altresì diversificare la fornitura d paesi come Canada, Australia e Namibia.

Infatti, secondo la World Nuclear Association, il Niger è il settimo paese al mondo per disponibilità di uranio, con 311.100 tonnellate. Ciò equivale tuttavia solamente al 5% delle forniture globali. I primi sei paesi sono Australia (28%), Kazakistan (13%), Canada (10%), Russia (8%), Namibia (8%) e Sud Africa, con i primi tre che insieme rappresentano il 51% delle forniture globali.