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Economia
Usa, l'Antitrust blocca fusione AT&T-Time Warner: "Danno per i consumatori"

Dalle minacce alle vie di fatto. Il ministero della Giustizia ha depositato un atto per opporsi all'acquisto da 85,4 miliardi di dollari del gruppo Time Warner - editore tra l'altro della Cnn - da parte del colosso delle telecomunicazioni AT&T. Operazione annunciata oltre un anno fa e che ha raccolto l'ostilita' esplicita del presidente Usa, Donald Trump, che considera Cnn una delle testate nemiche. Lo riferiscono fonti vicine al dossier citate dalla Cnn.

La notizia era stata anticipata dal new York Times che aveva esplicitamente parlato di ricatto, sostenendo che funzionari del ministero della Giustizia, guidato da Jeff Sessions, implicato nel Russiagate, avevano posto un ultimatum ad AT&T: se volete l'ok dell'amministrazione Trump dovete vendere la Cnn. Cosa che il numero 1 di AT&T, Randall Stephenson, ha chiarito di non avere alcuna intenzione di fare preannunciando anzi che sarebbe ricorso in giudizio contro ogni mossa del ministero della Giustizia. Peraltro il ministero - per legge - deve solo verificare se dalla fusione dei due gruppi possa venire un danno ai consumatori ma non puo' entrare nel merito dell'opportunita' dell'operazione.

Secondo l'amministrazione Trump l'acquisizione e' "illegale" perche' danneggerebbe i consumatori. Un portvaoce del ministero della Giustizia ha oggi spiegato che la divisione antitrust ha deciso di chiedere il blocco dell'accordo perche', secondo loro, porterebbe ad un aumento dei costi dei clienti della societa' frutto dell'acquisizione e potenzialmente bloccherebbe i creatori di contenuti per i media impedendo la distribuzione dei loro prodotti a meno che non accettino di versare soldi extra alla nuova societa'. Time Warner possiede diverse reti inclusa la CNN - detesta insiem a Abc, Nbc, e Cbs da Trump, che vede e considera affidabile, non fonte di "fake news" come le altre, solo la conservatrice Fox News del suo amico Rupert Murdoch - TBS, TNT, Cartoon Network ed altri canali sportivi.

Il consigliere di AT&T, David McAtee, ha replicato che "il ricorso presentato dal ministero della Giustizia e' un radicale ed inspiegabile cambio di dottrina da decenni di precedenti decisioni antitrust. Fusioni verticali (ossia non tra societa' che fanno lo stesso lavoro, AT&T trasmette contenuti e Time-Warner li crea) come queste sono sempre state approvate perche' ne traggono benefici i consuatori senza teliminare dal mercato alcun rivale. Non vediamo alcuna legittima ragione perche' la nostra fusione sia trattata in modo diverso" Il ricrso dall'amministrazione Trump e' stato depositato in una corte federale di Washington dal neo responsabile dell'antitrust, Makan Delrahim. Delrahim che peraltro ha un passato di lobbista per conto proprio di AT&T e lo scorso anno in un'intervista alla tv canadese aveva dichiarato di non vedere alcun problema nella fusione tra le due societa' dal punto di vista della legislazione antitrust. Questo prima di essere nominato e da poco confermato dal Senato nell'incarico nell'amministrazione Trump I trader, riferisce Cnbc, temono che l'iniziativa del governo di bloccare l'intesa tra AT&T e Time Warner possa congelare le fusioni che dall'inizio dell'anno hanno visto 9.000 operazioni di questo tipo per un controvalore di 1.200 miliardi di dollari. Nel settore dei media sono state 209 per un totale di 32 miliardi di dollari.

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