Economia
Visco indagato a Brescia per Mps. L'accusa: "27 esposti di falso ignorati"
Il presunto reato ascritto al governatore di Bankitalia è di "false comunicazioni sociali"
Visco indagato a Brescia, nel fascicolo anche un pubblico ministero
PALAZZO KOCH SMENTISCE: "Notizia falsa" "Al governatore Ignazio Visco non è stato notificato alcun atto. Valuteremo la veridicità delle affermazioni riportate nell'articolo". E' quanto dicono all'Adnkronos fonti della Banca d'Italia, in relazione alla notizia pubblicata oggi su un quotidiano nella quale si afferma che il numero uno di Palazzo Koch sarebbe "indagato a Brescia con l'ipotesi di reato di false comunicazioni sociali" |
Ignazio Visco è indagato dalla Procura di Brescia per il caso Monte dei Paschi di Siena. Il governatore di Bankitalia - si legge su La Verità - è finito nell'inchiesta a carico degli ex vertici dell'istituto bancario di Siena. Il nome di Visco, si trova insieme a quelli di banchieri, funzionari e magistrati. Nei confronti del numero 1 di Palazzo Koch l’ipotesi di reato fa riferimento all’articolo 2621 del Codice civile: false comunicazioni sociali. Riguarda presunte omissioni che si sarebbero verificate tra il 2012 e il 2015. L’inchiesta è nata da un esposto sulla gestione Profumo-Viola. E nel fascicolo d’indagine ci sarebbe anche il nome di un pubblico ministero.
L’articolo 2621 prevede che «gli amministratori, i direttori generali, i dirigenti preposti alla redazione dei documenti contabili societari, i sindaci e i liquidatori, i quali, al fine di conseguire per sé o per altri un ingiusto profitto, nei bilanci consapevolmente espongono fatti materiali rilevanti non rispondenti al vero, sono puniti con la pena della reclusione da uno a cinque anni. Nel verbale della denuncia - prosegue La Verità - presentata, si legge che "per tre anni Bankitalia ha ricevuto 27 esposti in cui si informavano i vertici che Profumo e Viola stavano falsificando i bilanci di Mps". Come? Contabilizzando cinque miliardi di derivati come investimenti in titoli di Stato.