Economia

Vivendi svaluta quota in Tim per 512 milioni di euro

 

Grandi manovre in casa Vivendi. Il colosso francese ha annunciato una svalutazione della propria quota in Telecom Italia parlando di motivi legati al cambio nella governance del gruppo, con il recente arrivo degli americani del fondo Elliott, e quelli che definisce i “rischi di esecuzione” del piano industriale 2018-2020 deciso dal Cda lo scorso marzo. L’annuncio è arrivato il 30 luglio, nel corso della presentazione dei conti semestrali della compagnia, che ha segnato un utile di 6.463 milioni di euro (+18.3% sul 2017, 4% a cambi invariati), grazie anche alla progressione di Universal Music Group (+6,8 %) e di Groupe Canal+ (+1,3 %).

La svalutazione delle quote di Tim è pari a 512 milioni di euro. Tra le motivazioni, viene anche citato il “potere ridotto di Vivendi nel partecipare alle decisioni relative alle politiche finanziarie e operative” della telco italiana.

Il gruppo francese ha poi annunciato la decisione di voler cedere fino al 50% di Universal Music Group (Umg) e l’apertura di trattative parallele con lo spagnolo ‘Grupo Planeta’ per acquisire il gruppo editoriale francese Editis. Nel caso di Universal il colosso della famiglia Bolloré sarebbe alla ricerca di “uno o più partner strategici” per “consentire a Umg di amplificare” il suo valore. A partire dall’autunno il gruppo transalpino si da 18 mesi di tempo per trovare nuovi partner.

Per quanto riguarda invece Editis, secondo gruppo editoriale francese, possiede case editrici come Nathan, Robert Laffont, Plon, Bordas e Le Cherche Midi. Vivendi punta al 100% del capitale. “L’acquisizione di Editis rappresenterebbe una tappa maggiore nella costruzione di un gruppo integrato incentrato sui media, i contenuti e la comunicazione”, si legge nella nota diffusa oggi. Il valore d’impresa è di 900 milioni di euro.