Clementino: "Io e Rocco Hunt come Higuain-Insigne. E il mio tour..." “
Da Ultimo round tour a Jovanotti, passando per Sanremo e il Napoli: Clementino si confessa con Affari. L'intervista
“Ultimo round tour è diviso in 3 atti, come uno spettacolo teatrale. Ma è uno show rap a tutti gli effetti”. Clementino è tornato. E racconta - ai microfoni di Affari – i prossimi impegni dopo la bella avventura di Sanremo e la successiva operazione alle corde vocali. La sua sarà una lunga estate calda: un tour di due mesi e mezzo su e giù per l’Italia. Dall’esordio sul palco del Market Sound di Milano (con tanti ospiti e amici già annunciati, tra cui Salmo, Noyz Narcos, Ensi e Rocco Hunt) passando per (almeno) una dozzina di date (ma potrebbero aggiungersene altre…).
E il 35enne rapper campano è pronto alla sfida. “Il concerto è l’80% della mia forza. L’altro 20% lo fanno gli album. Per il Clementino ‘artista’ il live è un punto di forza”, sottolinea. “Porterò dei pezzi più vecchi come Toxico, passando per O’ vient, Pianoforte a vela. Fino ad arrivare alle ultime canzoni tipo Quando sono lontano (presentata a Sanremo, ha riscosso un grande successo classificandosi al settimo posto, ndr) e Don Raffaè (la cover di Fabrizio De Andrè portata all’Ariston, ndr). Una particolarità di quest’anno sono i visual. Abbiamo dei videomaker molto bravi che hanno creato questi effetti, questi giochi di videoclip che si muovono dietro di me”.
Cosa ti è rimasto di Sanremo?
“Una bellissima esperienza. Non me l’aspettavo assolutamente. Io sono sempre stato l’anti-tutto. Vengo dall’hip hop underground... Ho portato una canzone che non era per niente scontata, con il ritornello in dialetto. Una canzone mia, non mi sono ‘sanremato’. Forse la base è più pop, ma il testo poteva già stare nel primo disco che ho fatto nel 2006. La vittoria al Festival è stata avere la standing ovation dopo Don Raffaè”.
Clementino e il tuo Napoli, che ha lottato per lo scudetto. In quali giocatori ti rispecchi di più?
“Per carattere Marek Hamsik. Ma anche ovviamente Lorenzo (Insigne, ndr). Lui è un mito ed è l’unico napoletano della squadra. Parlando in generale - anche di nazionale - penso pure a Ciro Immobile, ragazzo simpaticissimo. E poi…”
Poi?
“Insigne e Higuain possiamo essere io e Rocco Hunt. Rocco è Insigne (sorride, ndr)”.
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