Spettacoli
Lady Gaga, Jennifer Lopez e Springsteen all'insediamento di Joe Biden
Usa, insediamento Joe Biden e non solo. Celebrating America condotto da Tom Hanks
Lady Gaga, Jennifer Lopez e Springsteen all'insediamento di Joe Biden
I big della musica a stelle e strisce celebreranno mercoledi' prossimo a Washington il 46esimo presidente degli Stati Uniti Joe Biden. Nel giorno della cerimonia di investitura del presidente eletto, star come Lady Gaga, Jennifer Lopez, Bruce Springsteen renderanno omaggio non solo al senatore repubblicano nel giorno dell'inaugurazione del suo governo, ma soprattutto all'America in uno dei momenti piu' cupi della storia repubblicana.
Tra imponenti misure di sicurezza Lady Gaga e Jennifer Lopez, parteciperanno alla cerimonia di giuramento dinanzi il Congresso. La prima avra' l'onore di intonare "The Star-Spangled Banner", l'inno nazionale Usa, replicando quanto fatto nel 2016 in occasione del 50esimo anniversario del Super Bowl; ad esibirsi durante la cerimonia, il cui programma sara' diverso rispetto agli altri anni a causa del Covid e a seguito dell'assalto a Capitol Hill, anche la Lopez. Entrambe non hanno mai fatto mistero di nutrire forti simpatie nei confronti di Biden. Ma non saranno gli unici artisti a partecipare alla lunga giornata di insediamento.
In serata e' previsto il "Celebrating America", un evento lungo 90 minuti trasmesso in diretta tv e sulle piattaforme social, e che vedra' la partecipazione di big del calibro di Bruce Springsteen, Foo Fighters e John Legend. Secondo le anticipazioni riportate dal New York Times, si trattera' di un grande show condotto da Tom Hanks, che vedra' tra gli ospiti anche attrici come Eva Longoria che pare interverra' assieme alla vice presidente eletta Kamala Harris raccontando storie di giovani che fanno la differenza. Il cast completo non e' stato ancora reso noto ufficialmente ma si vocifera anche della presenza di Demi Lovato, Justin Timberlake e Jon Bon Jovi. Alle star l'arduo compito di alleggerire un clima che si anticipa gia' pesante quanto incandescente.
Pesano ancora le incognite sulla sicurezza dopo l'assalto il 6 gennaio scorso a Capitol Hill da parte dei sostenitori di Trump. Preoccupano le indagini della polizia che da un lato hanno portato alla luce dettagli preoccupanti della rivolta, come la volonta' di alcuni manifestanti di rapire deputati e persino il vice presidente Mike Pence, dall'altro l'allarme di Fbi e servizi segreti che parlano di timori di nuove e violente azioni. Tanto che il governo ha deciso di dispiegare, attorno alle sedi delle istituzioni democratiche di Washington, fino a 15 mila soldati della Guardia Nazionale