Spettacoli
Musica: i migliori 30 (+1) album del 2021, tra rock, hip-hop e swing
Tutto il meglio di un'annata particolare per la musica italiana e internazionale, compresi diversi grandi ritorni
Lana Del Rey - “Chemtrails over the Country Club”
La già nota eleganza vocale di Lana Del Rey si presenta in una nuova veste country-folk-blues, che ne conferma l'assoluto valore artistico e ne estende ulteriormente il merito della poliedricità. Dalla cover di “For Free” di Joni Mitchell alle brillanti "White Dress" e"Wild At Heart", è un disco da consigliare vivamente a chi ha voglia di rallentare il ritmo e concedersi atmosfere rilassanti ed evocative.
Consigliato a chi ama: Joan Baez, Stevie Nicks, Joni Mitchell
Lana Del Rey - “Blue banisters”
Nel secondo disco di un anno molto prolifico, Lana De Rey racconta se stessa con generosità – non risparmiandosi passaggi dolorosi sulla propria famiglia e la salute mentale, come in “Nectar of the Gods” - e con uno stile decisamente più intimista e ricercato rispetto al pur elegantissimo “Chemtrails over the Country Club”. Nella serie di piano-ballad che caratterizza l'eccezionale uscita-bis c'è anche un evidente omaggio alle colonne sonore dei western di Ennio Morricone come “Interlude – The Trio”.
Consigliato a chi ama: Joan Baez, Stevie Nicks, Joni Mitchell
Maneskin - “Teatro d'Ira Vol. I”
Dalla vittoria dell'Eurofestival all'apertura dei concerti dei Rolling Stones, passando per il duetto con Iggy Pop e il Best Rock agli EMA di MTV, la rivelazione del 2021 è certamente la band romana, che si è fatta amare a livello internazionale anche se in patria viene tuttora discussa da chi ha un po' di puzza sotto il naso. Certo, c'è tanta abilità di marketing in chi ha costruito il prodotto mediatico, talvolta calcando un po' troppo la mano sull'immagine, ma c'è anche tanta abilità e passione per le sonorità rock anni '70 che sembravano ormai perdute nei meandri del tempo. Per il resto ci sarà modo di affinare lo stile: hanno solo vent'anni.
Consigliato a chi ama: Led Zeppelin, The Libertines, Rolling Stones
Manic Street Preachers - “The Ultra Vivid Lament”
Il 14° album del trio gallese entra di diritto tra i più riusciti della sua intera discografia. James Bradfield ha arruolato rinforzi di lusso come Julia Cumming dei Sunflower Bean per “The secret he had missed” e Mark Lanegan, membro degli Screaming Trees e dei Queens of the Stone Age, per “Blank diary entry”. Il risultato è un disco molto completo, nel quale mancano potenziali hit come quelle che hanno consegnato ai Manics un posto d'onore nella storia del rock, ma che si ascolta con grande piacere dall'inizio alla fine.
Consigliato a chi ama: REM, Simple Minds, Talk Talk
Nick Cave & Warren Ellis - “Carnage”
Dove eravamo rimasti? Al 2019, quando con la pubblicazione dello struggente “Ghosteen” Nick Cave cercava di elaborare l'immenso dolore per la scomparsa del figlio Arthur. Questo nuovo lavoro affonda invece le radici nella tragedia collettiva rappresentata dal Covid-19, ma, per quanto intenso e ricercato nelle sonorità, non è un disco deprimente: “This morning is amazing and so are you”, canta il crooner austrialiano in “Balcony Man”. Della sua abituale band dei Bad Seeds c'è il solo Warren Ellis, talentuoso polistrumentista e già suo socio al 50% nel precedente album “Lunar” (2009).
Consigliato a chi ama: Leonard Cohen, Mark Lanegan, PJ Harvey
Prince - “Welcome 2 America”
I dischi postumi sono sempre un'arma a doppio taglio, perché al piacere di poter ascoltare materiale inedito di chi non c'è più per produrne di nuovo fa da contraltare il gusto un po' amaro della speculazione commerciale. Nel caso di “Welcome 2 America” prevale certamente la prima sensazione: il disco realizzato dal genio di Minneapolis nel 2010 e poi rimasto in archivio è decisamente più bello di quelli invece pubblicati negli ultimi anni della sua vita, fino alla prematura scomparsa nel 2016. Una pregevole raccolta di materiale funky, R&B e pop che non poteva rimanere sepolta in qualche hard-disk.
Consigliato a chi ama: Sly & the Family Stone, Curtis Mayfield, Bruno Mars
Ed Sheeran - “=”
Il cantautore 30enne presenta il quarto album in studio (che si legge “Equals”) come quello della maturità, essendo diventato padre. In realtà, è soprattutto la certificazione della sua piena maturazione come re del mainstream, capace di riempire stadi (lo canta in “First times”), spaziando con abilità dalla dance alla EDM, con accenni di pop/rock e un'incursione nello stile di The Weeknd, dal quale sembra provenire direttamente “Overpass graffiti”. Ballate e inni da stadio, per un menù capace di soddisfare tutti i gusti e garantirgli un nuovo trionfo commerciale.
Consigliato a chi ama: Coldplay, Adele, Bruno Mars
Silk Sonic - “An evening with Silk Sonic”
Il risultato della collaborazione tra Bruno Mars e Anderson Paak (con l'aggiunta di Bootsy Collins, Babyface e D'Mile, tra gli altri) è davvero esplosivo. In una sorta di macchina del tempo, si ritorna nell'epoca d'oro della black music, tra gli anni '60 e '70. Un vero e proprio compendio di Motown, soul e funky, per chi ne ha nostalgia o chi ne ha solo sentito parlare.
Consigliato a chi ama: Earth, Wind & fire, Bobby Womack, Teddy Pendergrass
The Anchoress - “The art of losing”
Catherine Anne Davies, talentuosa polistrumentista gallese, è riuscita a trasformare in arte il proprio calvario personale: dall'aborto spontaneo alla morte del padre, passando per la battaglia (vinta!) contro un tumore. Un secondo album decisamente riuscito, dopo l'acclamato esordio del 2016 “Confessions of a romance novelist”. Già spalla di Manic Street Preachers e Simple Minds, la “anacoreta” del rock è certamente pronta per viaggiare da sola. Tuttavia, la presenza di James Bradfield degli stessi Manics per il duetto in “The Exchange” è stata davvero una scelta azzeccata.
Consigliato a chi ama: Tori Amos, Kate Bush, Peter Gabriel
The Killers - “Pressure Machine”
Il grintoso “Imploding the mirage”, uscito nell'agosto del 2020, sarebbe stato la perfetta premessa per un tour nel quale dare pieno sfogo alle sonorità da stadio che hanno fatto la fortuna della band di Las Vegas. La pandemia ha invece costretto a rivedere i piani, quindi Brandon Flowers è tornato a Nephi, la “Quiet town” dello Utah dove è cresciuto, lasciando che i ricordi della sua infanzia ispirassero un disco decisamente intimista, nel quale emerge uno storytelling molto più alla Springsteen che in qualunque lavoro del passato. Phoebe Bridgers è la special guest in "Runaway Horses”.
Consigliato a chi ama: Bruce Springsteen, The War on Drugs, Foxygen
The Stranglers - “Dark Matters”
Tra i numerosi ritorni di questo 2021 spicca quello di una band che era ferma dal 2012 e, soprattutto, che ha indissolubilmente legato il proprio nome all'era post-punk, ispirando le migliori band della successiva new-wave. Il 18° album in studio degli Stranglers – nonché l'ottavo senza Hugh Cornwell – non indugia certo nella nostalgia, ma ci restituisce una band grintosa e incazzata come negli anni migliori. Una curiosità: il protagonista del video di “This song” è Stuart “Psycho” Pearce, ex calciatore della nazionale inglese e oggi allenatore, ma soprattutto grandissimo fan degli Stranglers, dei quali ha visto centinaia di concerti.
Consigliato a chi ama: Damned, The Jam, PIL
The War on Drugs - “I don't live here anymore”
Affermatisi come fenomeno-indie grazie ai loro primi tre album, i rockettari di Philadelphia sono alla seconda incisione con una major, dopo “A deeper understanding” del 2015. Si può senza dubbio dire che la transizione sia riuscita e senza perdere nulla dello stile capace di conquistare i fan: un'esplicita citazione del rock FM anni '80 e '90, mescolata alle influenze citate dal cantante Adam Granduciel, che spaziano dai Grateful Dead ai Phish.
Consigliato a chi ama: Wilco, Tom Petty, Def Leppard
Tony Bennett & Lady Gaga - “Love for sale”
Non è mai troppo tardi per scoprire (o riscoprire) il fenomenale repertorio di Cole Porter. Dopo il primo disco di cover “Cheek to cheek”, datato 2014, la strana coppia concede il bis, anche se Bennett ormai ha 95 anni e una diagnosi di Alzheimer arrivata di recente. Ma la voce, per fortuna, è sempre quella dei tempi migliori e al suo fianco non sfigura affatto una Lady Gaga ormai pienamente affermata come artista a tutto tondo, fenomenale come cantante e molto efficace anche come attrice.
Consigliato a chi ama: Cole Porter, Frank Sinatra, Michael Bublè
Tori Amos - “Ocean to ocean”
Anche nel suo caso la produzione artistica è stata fortemente influenzata dalla drammaticità del periodo storico che stiamo vivendo e che, nel suo caso, ha portato a un forte crollo nervoso durante il terzo lockdown in Cornovaglia, dove la musicista americana vive ormai da anni con il marito Mark Hawley (tecnico del suono di quest'album) e la figlia Tash. Bloccata dall'altra parte dell'oceano rispetto alla terra natia, ha scritto canzoni come “Swim to New York State”. I traumi del presente si sono incrociati con quelli del passato e con la perdita della madre, temi già affrontati in brani degli scorsi anni e che ritornano in questo nuovo lavoro. Fin dal suo titolo, Tori individua nello “scivolare via come l'acqua” la miglior strategia di resilienza.
Consigliato a chi ama: Kate Bush, Bjork, Sinead O'Connor
Zucchero - “Discover”
Quando un artista molto affermato incide un disco di cover, è piuttosto scontato il fatto che le renderà al meglio, personalizzandole. Per questo l'attenzione si concentra soprattutto sulla scelta del repertorio altrui al quale attingere e l'operazione di Zucchero di certo non delude. Non ci sono Joe Cocker e altri bluesman che sarebbero risultati piuttosto ovvi, ma un quadro variegato che spazia dai Genesis (“Follow you, follow me”) a Fabio Concato (“Fiore di maggio”), passando per Rag N'Bone Man (“Human”). Mahmood partecipa alla rilettura di “Natural Blues” di Moby, Elisa a quella della sua “Luce” e Bono a “Canta la vita – Let your love be known”, un brano nato durante la pandemia e diffuso solo su YouTube, come “No time for Love like now” di Micheal Stipe, che qui diventa “Amore adesso”. C'è anche il duetto virtuale con Fabrizio De Andrè in “Ho visto Nina volare”.
Consigliato a chi ama: Zucchero, perché ogni canzone è rifatta nel suo classico stile soul/R&B