Esteri
Bin Laden, tutte le bugie di Obama: "Ucciso grazie a un pachistano"
Osama Bin Laden fu 'venduto' alla Cia da uno 007 pakistano, che rivelo' la posizione del suo nascondiglio in cambio di 25 milioni di dollari. I servizi segreti di Islamabad, del resto, tenevano lo 'Sceicco di al Qaeda' prigioniero fin dal 2006 e collaborarono al raid dei Navy Seals in cui trovo' la morte. Non solo: il corpo del superterrorista non fu affatto sepolto in mare ma i suoi resti vennero gettati dall'elicottero sulle montagne afghane. Con un articolo 'bomba' pubblicato sulla London Review of Books, il giornalista e premio Pulitzer, Seymour Hersh, accusa Barack Obama di aver mentito agli americani sull'operazione del secolo, l'uccisione di bin Laden. E smentisce punto dopo punto quelle che definisce come le "menzogne" del presidente Usa sulla missione del 2011 che - a suo dire - e' stata "il fattore principale della sua rielezione" alla Casa Bianca.
Secondo Hersh, innanzitutto, non e' vero che il raid fu un 'affare' completamente americano, progettato e portato a termine senza informare i pakistani. Al contrario il generale Ashfaq Parvez Kayani, capo di Stato maggiore dell'esercito, e Ahmed Shuja Pasha, numero uno dell'Isi, sapevano e collaborarono, consentendo ai due elicotteri Usa di varcare lo spazio aereo nazionale in tutta tranquillita'.
Bin Laden, del resto, prosegue il giornalista, era in mano ai servizi di Islamabad almeno dal 2006; tenuto di fatto prigioniero nel compound di Abbottabad. Hersh - che ha raccolto la maggior parte delle sue informazioni da una singola fonte dell'intelligence Usa - smentisce anche la vulgata ufficiale secondo cui la Cia scovo' il superterrorista grazie a un corriere di al Qaeda. La soffiata, scrive, arrivo' da un ex ufficiale dell'intelligence pakistana che, in cambio, intasco' quasi tutta la taglia sulla testa di bin Laden: ben 25 milioni di dollari.
Falso anche - secondo il premio Pulitzer - che i Navy Seals spararono perche' bin Laden oppose resistenza. Il commando aveva licenza di uccidere; per questo "entro' e lo cancello'", ha raccontato la fonte a Hersh. Nemmeno la storia della sepoltura in mare e' verosimile, secondo il reporter. Stando alle sue fonti, i suoi resti - i Seals si vantavano di averlo fatto a pezzi - vennero gettati dall'elicottero sulle montagne Hindu Kush durante il viaggio di ritorno. Anche l'importanza di bin Laden sul piano operativo fu sapientemente gonfiata con notizie create ad arte. In realta', accusa Hersh, l'uomo era praticamente un terrorista in pensione. "La Casa Bianca doveva dare l'impressione che bin Laden fosse ancora importante dal punto di vista operativo. Altrimenti perche' ammazzarlo?", ha rivelato la fonte. "La storia della Casa Bianca potrebbe essere stata scritta da Lewis Carroll", l'autore di 'Alice nel Paese delle Meraviglie', denuncia il giornalista, che attualmente scrive per il New Yorker. Hersh nell'aprile 2014 aveva gia' attaccato Obama per aver tradito l'impegno a intervenire in Siria nel caso di attacchi chimici e lo aveva accusato di mentire sulle responsabilita' dell'impiego del sarin. Era diventato famoso per la sua inchiesta sul massacro di My Lai durante la Guerra del Vietnam, per la quale ricevette il Premio Pulitzer nel 1970.
La Casa Bianca smentisce - La Casa Bianca ha smentito categoricamente che il Pakistan abbia avuto un ruolo nella cattura di Osama bin Laden, secondo quanto affermato dal giornalista e premio Pulitzer Seymour Hersh. Nel suo articolo 'bomba' pubblicato sulla London Review of Books, Hersh sostiene che lo Sceicco di al Qaeda fu 'venduto' da uno 007 pachistano, il quale rivelo' il suo nascondiglio in cambio di 25 milioni di dollari e i servizi segreti di Islamabad avevano imprigionato bin Laden dal 2006. L'operazione che porto' alla morte della mente che ideo' l'attentato dell'11 settembre 2001 "e' stata, in tutto e per tutto un'operazione statunitense", ha affermato Edward Price, un portavoce della Casa Bianca. "L'idea che la missione non fu unilaterale e' palesemente falsa", ha aggiunto sottolineando che i dettagli dell'operazione erano disponibili a una "piccola cerchia di funzionari degli Stati Uniti". Non solo: "il presidente decise subito di non informare alcun governo, tra cui il Pakistan, avvisato solo dopo raid avvenuto". Il blitz di Abbottabad a opera dei Navy Seals suscito' diverse proteste pubbliche in Pakistan e incrino' i rapporti gia' tesi tra Washington e Islamabad. (AGI) Eli