Esteri

Conte a Beirut: ‘Il Libano ha bisogno di un governo per la ricostruzione’

Il presidente del Consiglio italiano ha visitato il porto della capitale libanese distrutto dall'esplosione del 4 agosto scorso portando la solidarietà italiana

"Sono qui per dare testimonianza concreta di vicinanza al popolo libanese, a un popolo amico, a una nazione al centro dei nostri pensieri, soprattutto dopo una strage che ha devastato tante famiglie, la città, questa nazione. Una grande sofferenza".

A dichiararlo è stato il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, in un'intervista al quotidiano libanese L'Orient Le Jour. Il premier è arrivato al porto di Beirut per una visita in seguito alla tragica esplosione del 4 agosto scorso in cui hanno perso la vita oltre 190 persone. Sul posto lo ha accolto il colonnello Youssef Haydar, Comandante del Reggimento Genio Lavori Pubblici, che fornirà al presidente maggiori dettagli circa la tragedia.

"La mia visita segue altre due visite del Governo italiano in Libano, dal giorno della tragica esplosione al porto di Beirut. È la testimonianza concreta della nostra solidarietà al Libano e al suo popolo, cui da sempre ci lega una profonda amicizia e uno storico partenariato".

Il premier si recherà poi sulla nave San Giusto della Marina italiana, tra i primi contingenti ad arrivare sul posto per prestare soccorso alla popolazione colpita. Nella giornata, il premier italiano incontrerà le più alte cariche dello Stato e visiterà l'ospedale da campo allestito dal contingente italiano.

"Siamo stati i primi a intervenire, abbiamo anche un intervento stabile, strutturato. Domani passeremo a visitare l'ospedale che abbiamo attrezzato, che mettiamo a disposizione della città per rafforzare il sistema sanitario", ha aggiunto Conte.

"L'Italia è stata tra i primi Paesi a rispondere all'emergenza, inviando subito due team della Protezione civile per partecipare alle operazioni di ricerca e soccorso, coordinando l'invio di tre voli umanitari con oltre quindici tonnellate di materiale sanitario".

"A questo dobbiamo aggiungere il lancio dell'operazione umanitaria Emergenza Cedri che dispiega a Beirut un ospedale da campo con capacità avanzate e un distaccamento del genio militare per concorrere alla rimozione delle macerie. Adesso è il momento di guardare alla ricostruzione, preservando l'identità e il tessuto sociale dei quartieri distrutti, nonché il loro patrimonio storico", ha spiegato Giuseppe Conte.

"Il rinnovo del mandato Unifil è giunto al termine di un negoziato complesso. Siamo soddisfatti del risultato finale, che riteniamo equilibrato. Sono state infatti introdotte alcune modifiche che, come abbiamo sempre auspicato, non incidono sostanzialmente sul mandato della missione. In un momento di forti tensioni regionali, si conferma la necessità di mantenere l'efficacia operativa di Unifil per preservare la stabilità lungo la Linea Blu".

"La strada intrapresa è quella giusta per il rafforzamento delle istituzioni di sicurezza libanesi e della loro capacità di preservare la stabilità del Paese. Rimane certamente molto da realizzare, ma il nostro impegno collettivo a favore delle forze armate ha già prodotto risultati che sono sotto i nostri occhi. L'Italia, con la sua missione militare bilaterale Mibil, assicura formazione e addestramento".

"Nel contesto complesso degli ultimi mesi, inoltre, le Forze armate hanno affrontato efficacemente rilevanti responsabilità. Quanto al principio di dissociazione, era e resta una direttrice strategica, un principio costantemente richiamato dall'Italia e dagli altri membri dell'Isg, fermo restando che spetta al Libano declinarlo nella sua attuazione"

"Il Libano ha urgente bisogno di un governo che goda della fiducia della popolazione e con cui la comunità internazionale possa lavorare per la ricostruzione. Il mio auspicio è che il processo in corso per la formazione del nuovo esecutivo possa concludersi presto e che prenda avvio un programma urgente di riforme, per rispondere alle legittime aspirazioni del popolo libanese.

Condividerò questo messaggio a tutti i miei interlocutori istituzionali. Al contempo, intendo pormi all'ascolto delle aspirazioni e delle attese della società civile, che dovranno svolgere un ruolo di prim'ordine nel disegnare il Libano del futuro e avviare il necessario processo di rinnovamento delle istituzioni e della governance"

"Il nostro sostegno al Paese non verrà meno: al contrario si rafforzerà, anche alla luce delle attuali circostanze. L'Italia ha fatto un investimento di lungo periodo sulla stabilità e sicurezza del Libano, attraverso una serie di strumenti che vanno da quello militare, con il nostro impegno in Unifil - di cui esprimiamo il secondo contingente con oltre mille unità - e Mibil, alla cooperazione allo sviluppo, ai rapporti culturali ed economici".

"I nostri strumenti di cooperazione sono al momento calibrati sulle necessità di supporto e assistenza, ma l'auspicio è che in un futuro quadro di stabilità economica, politica e sociale potremo rilanciare le collaborazioni e i progetti di investimento nei settori di interesse strategico, come quello infrastrutturale ed energetico", ha concluso Conte.