Esteri
Kim Jong-un: il giallo continua fra treni, medici cinesi e messaggi agli operai
Ma per conoscere la verità non si può fare altro che aspettare che Kim ricompaia, oppure che si risolva la questione della successione
Giusto ribadirlo: utilizzare il condizionale, nella vicenda di Kim Jong-un, è un obbligo. Lo era qualche giorno, quando sono emerse le prime voci sulle sue condizioni di salute. Lo era due giorni fa, quando le indiscrezioni su una sua possibile morte si sono fatte più insistenti. E lo sono ancora adesso, mentre le speculazioni e le teorie più disparate si diffondono sulla sorte del leader della Corea del Nord.
L'unica certezza è che, al momento, Kim non appare in pubblico da oltre due settimane. Non si tratta della prima volta. Né sotto il profilo della quantità, né sotto quello della qualità. Nel 2014 sparì per oltre un mese, mancando tra l'altro alle cerimonie per l'anniversario della fondazione del Partito dei Lavoratori. Anche in quel caso, forse per un'operazione alla caviglia, Kim non si presentò a un evento importante, come questa volta ha disertato il Giorno del Sole, l'anniversario della nascita del nonno Kim Il-sung. Assenza bissata anche il 25 aprile, giorno dedicato al ricordo della formazione della formazione di guerriglia dello stesso Kim Il-sung, considerato il predecessore dell'Eserico rivoluzionario popolare.
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Numerosi tabloid e siti internazionali, riportando fonti anonime, sostengono che Kim sia già morto o, in alternativa, che si trovi in "stato vegetativo". Voci che appaiono però impossibili da verificare. Intanto, però, già da giorni c'è chi sostiene che in realtà il leader nordcoreano si trovi a Wonsan. Ulteriori, possibili indizi sono arrivati a riguardo dal sito specializzato 38 North, che ha pubblicato una fotografia satellitare del suo treno personale fermo proprio all'interno del compound di Wonsan. E sarebbe lì "almeno a partire dal 21 aprile".
Nella giornata di domenica, la radio di Stato ha parlato di un messaggio "di gratitudine" di Kim indirizzato (non si sa in quale forma) agli operai e ai collaboratori che hanno contribuito alla costruzione di Samjiyon, città vicina al sacro monte Paektu inaugurata lo scorso dicembre. Nessun riferimento alle sue condizioni di salute, così come nessuna notizia al riguardo l'ha fornita fino a ora il Rodong Sinmun, quotidiano ufficiale del partito.
Pare trovare conferme, invece, la notizia riportata dalla Reuters circa l'invio di un team di medici cinesi in Corea del Nord. Difficile però dire che esista un collegamento con la salute di Kim. La missione potrebbe anche essere collegata al Covid-19, con l'epidemia che (dopo le tante smentite) potrebbe aver messo piede anche a Pyongyang. Tanto che il quotidiano sudcoreano Dong-a-Ilbo, riportando in forma anonima la testimonianza di un agente di intelligence Usa, avanza l'ipotesi che Kim si trovi a Wonsan in quarantena dopo la possibile diffusione del virus nella classe dirigenziale di Pyongyang.
Non si può fare altro che aspettare che Kim ricompaia, oppure che si risolva la questione della successione. Solo allora si conoscerà la verità.