Esteri
Dopo gli Houthi anche il Libano. Usa, chiesto all'Italia l'intervento militare
Pressing di Biden sul governo: serve un ruolo maggiore di Roma per contenere gli Hezbollah
Guerra, l'Italia è sempre più coinvolta. La visita segreta a Roma dell'inviato speciale di Biden
L'Italia, su sollecitazione degli Usa, si sta impegnando sempre di più militarmente sul fronte di guerra in Medio Oriente, neanche il tempo da parte del ministro degli Esteri Tajani di annunciare l'intervento della nave Martinengo sul Mar Rosso per combattere gli Houthi, che ora - si legge su Il Corriere della Sera - è già partito il pressing da Washington anche per un altro intervento armato, questa volta in Libano. Dieci giorni fa, prima di volare in Medio Oriente, l’inviato speciale della Casa Bianca Amos Hochstein ha fatto tappa a Roma. Senza dare pubblicità ai motivi della visita si è recato a Palazzo Chigi ed è stato ricevuto per circa un’ora da Giorgia Meloni, per includere l’Italia in un delicato piano confezionato in parallelo fra Parigi e Washington che avrebbe ricadute concrete sul dispiegamento del nostro contingente militare al confine fra Israele e le zone controllate da Hezbollah in territorio libanese.
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Il coinvolgimento dell’Italia nella difficilissima opera di mediazione che gli americani stanno perseguendo, per evitare un'escalation del conflitto in Medio Oriente, - prosegue Il Corriere - si basa non solo sulla presenza del nostro più nutrito contingente militare all’estero, ma anche sul fatto che i nostri soldati che partecipano alla missione Unifil sono il nucleo di un know how sul territorio molto rodato negli anni, hanno un canale storico di comunicazione aperto sia con le milizie di Hezbollah che con l’esercito israeliano, avrebbero dunque le carte in regola per implementare il piano confezionato da americani e francesi, in collaborazione con il governo libanese.