Finito il vertice Ue, restano le distanze su migranti e Brexit
Brexit, vertice straordinario il 17 e il 18 novembre
Si è concluso il vertice Ue di Salisburgo con due temi principali sul tavolo la Brexit e il tema dell'immigrazione sulle quale sono rimaste le distanze.
Restano le distanze tra i leader Ue sulla gestione interna dell'immigrazione, mentre i 27 si sono trovati d'accordo sulla necessità di rafforzare il coinvolgimento dei paesi terzi, incluso l'Egitto. "Ci siamo detti un po' tutti che dobbiamo arrivare a conclusioni" sui migranti perché "più ritardiamo più andiamo tutti in difficoltà" ha detto il premier Giuseppe Conte rispondendo, al termine del vertice di Salisburgo, ad una domanda sul confronto tra i leader europei.
"Fermarsi sulle contribuzioni volontarie non è un obiettivo a cui miriamo. Se arriveremo a questo al termine del confronto lo valuteremo, ma il contributo finanziario immiserisce la prospettiva a cui stiamo lavorando. Dovremmo pensare a meccanismi incentivanti e disincentivanti. Non è l'idea di solidarietà a cui stiamo lavorando". Lo ha detto il premier Giuseppe Conte nell conferenza stampa al termine del Consiglio europeo sulla questione migranti in cui ha ribadito tra l'altro che : "Il caso Diciotti ci vede tutti perdenti. Se l'Europa vuole esprimere una politica in materia di immigrazione vuol dire che mette a punto una strategia, rivede il regolamento di Dublino e quanto prima persegue nuovi meccanismi di gestione collettiva nel segno della solidarietà".
"La posizione dell'Italia sul progetto Frontex è che sicuramente può avere un ruolo ma potenziare Frontex fino a diecimila uomini fa anche sorgere problemi circa l'utilità di un tale investimento" precisa il premier Giuseppe Conte. "Preferei che tutti questi investimenti fossero destinati all'Africa", sottolinea Conte che spiega: "C'è anche un problema politico, è chiaro che un simile dispiegamento di uomini pone un tema di sovranità. Tutti i Paesi membri è chiaro che sono gelosi, e l'Italia non è da meno".
L'altro tema sul tavolo del Vertice di Salisburgo è stato quello della Brexit per la quale è previsto un vertice straordinario il 17 e il 18 novembre.
Il piano della premier britannica Theresa May per un accordo con l'Ue per la Brexit "non funzionerà" in alcuni punti chiavesecondo il presidente del Consiglio Ue Donald Tusk. "Senza un accodo di massima al vertice europeo di ottobre, non ci sarà il summit straordinario di novembre. Se invece si riusciranno a fare passi avanti, allora torneremo a riunirci con un vertice straordinario il 17 e 18 novembre". I nodi restano l'Irlanda e il mercato unico precisa Tusk.
La premier britannica Theresa May ha difeso il suo piano negoziale per un accordo sulla Brexit, come "l'unica proposta seria e credibile" sul tavolo. Citata dai media britannici dopo il vertice di Salisburgo, May ha risposto alle riserve espresse dal presidente del Consiglio europeo, Donald Tusk, dicendosi comunque convinta che dal summit sia emersa "la volontà di trovare un accordo". Nicola Sturgeon, leader indipendentista scozzese e first minister del governo locale di Edimburgo, invoca un rinvio della Brexit - rispetto alla data fissata dalla premier conservatrice Theresa May e approvata dal parlamento britannico del 29 marzo 2019 - nel caso di un mancato accordo finale entro novembre nei negoziati con Bruxelles. Andare avanti con il divorzio sarebbe "assolutamente sconsiderato", tuona Sturgeon alla Bbc, sullo sfondo delle notizie di un possibile stallo negoziale che rimbalzano dal vertice Ue di Salisburgo e della bocciatura da parte di Donald Tusk di alcuni "punti chiave" del piano di proposte messo sul tavolo dalla May. La premier scozzese, da sempre contraria alla Brexit, auspica un fronte compatto almeno dei partiti di opposizione britannici in favore di un rinvio, in mancanza di certezze, e polemizza con May che giusto in queste ore ha escluso qualunque proroga della trattativa o procrastinazione dei termini di uscita del Regno dall'Ue: "Non è un'opzione", ha tagliato corto l'inquilina di Downing Street.
"Se iniziamo a parlare del prezzo di un migrante, è una vergogna per tutti", dice il premier lussemburghese Xavier Bettel, arrivando al vertice europeo di Salisburgo, commentando la possibilità che i Paesi Ue che non accolgono i migranti possano dare un contributo economico. "Non parliamo di mercati, non parliamo di tappeti o di merci. Parliamo di essere umani", ha aggiunto.
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