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Gabon, il golpe altra mazzata per Macron. Il Sud globale si lega a Putin e Xi

di Redazione Esteri

Dopo il Niger, un altro paese della Françafrique è in tumulto. Ombre sulle più grandi miniere di manganese del mondo. Mentre Russia e Cina ampliano la presa

I dubbi sulla regolarità delle elezioni in Gabon e l'impatto per Francia ed Europa

A sostenerlo è persino l'Unione europea. L'Alto rappresentante dell'Ue per la Politica estera, Josep Borrell, ha dichiarato: "Naturalmente i colpi di Stato non sono la soluzione ma non c'è dubbio che le scorse elezioni in Gabon sono state piene di irregolarità. Ci sono i golpe militari e ci sono i golpe istituzionali, senza usare le armi: se trucco le elezioni per arrivare al potere, lo faccio in maniera irregolare".  Andando un po' in altra direzione rispetto agli Stati Uniti, che hanno invece esortato l'esercito del Gabon a preservare il Governo, esprimendo preoccupazione per la rimozione di Bongo.

Il Gabon è una nazione ricca di petrolio ed esporta tipicamente minerali e manganese, mentre importa principalmente macchinari, carne e attrezzature ferroviarie. Gli interessi di Parigi potrebbero ancora una volta essere colpiti. La società mineraria francese Eramet, che possiede una delle più grandi miniere di manganese del mondo in Gabon, ha sospeso le operazioni per problemi di sicurezza. 

Ma di fatto, la vicenda del Gabon segnala ancora una volta le difficoltà dell'Europa di mantenere rapporti favorevoli con un continente a dir poco cruciale per il suo futuro su molteplici punti di vista. Più l'Africa è instabile, meno sono certi i rifornimenti energetici e di risorse naturali, cruciali per la transizione energetica o per l'innovazione tecnologica legata ad alcune industrie chiave come quella automotive. E ancora: più l'Africa è instabile e più è probabile che arrivino nuove ondate di migranti in Europa. A partire dall'Italia.

Nel mentre, nuove potenze si proiettano nel continente senza troppe timidezze. Si tratta di Russia e Cina, in primis, ma annche dell'India. La scorsa settimana, durante il summit Brics di Johannesburg c'è stato un elemento importante, sfuggito ai più: l'India ha preannunciato che al summit del G20 che ospiterà a Nuova Delhi chiederà ufficialmente l'ingresso dell'Unione Africana nella piattaforma. Punto di interconnessione del Sud globale che ormai si abitua a muoversi privo dell'occidente.