Esteri
Gaza, recuperati 3 ostaggi israeliani. Anche la ragazza simbolo del 7 ottobre
Netanyahu: "Il cuore si spezza per una perdita così grande". Usa: arrivati i primi aiuti attraverso un molo temporaneo
Gaza, Idf: trovati i corpi di 3 ostaggi israeliani a Gaza
L'Idf ha trovato i corpi di tre ostaggi israeliani a Gaza: sono stati uccisi il 7 ottobre dopo essere fuggiti dal Nova Festival e i loro cadaveri portati nella Striscia. Lo ha detto in una dichiarazione speciale ai media il portavoce militare israeliano Daniel Hagari. Il recupero è avvenuto con un'operazione congiunta tra lo Shin Bet e l'esercito.
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"Il cuore si spezza per una perdita così grande". Lo ha detto il premier Benyamin Netanyahu. "Mia moglie Sarah ed io - ha aggiunto - stiamo soffrendo con le famiglie. Tutti i nostri cuori sono con loro nel momento del loro profondo dolore. Riporteremo a casa tutti i nostri ostaggi, vivi e morti. Mi congratulo con i nostri valorosi soldati che con un'azione determinata hanno riportato a casa i figli e le figlie di Israele".
L'esercito americano ha annunciato che le consegne di aiuti umanitari a Gaza sono iniziate oggi attraverso un molo temporaneo con l'obiettivo di incrementare l'assistenza di emergenza al territorio palestinese devastato dalla guerra."Oggi intorno alle 9:00 del mattino (le 8:00 in Italia), i camion che trasportavano assistenza umanitaria hanno iniziato a sbarcare attraverso un molo temporaneo a Gaza", ha affermato in un comunicato il Comando Centrale degli Stati Uniti (Centcom), aggiungendo che nessun soldato americano è sceso a terra.
Israele ha diritto a "esercitare il proprio diritto alla difesa" ma "deve rispettare il diritto internazionale" e l'operazione su larga scala a Rafah "avrebbe conseguenze catastrofiche sulla popolazione civile". In una lettera al ministro degli esteri israeliano Israel Katz, i titolari degli esteri d'Italia, Canada, Danimarca, Francia, Finlandia, Germania, Giappone, Nuova Zelanda, Olanda, Regno Unito, Svezia, Australia e Corea del sud, coordinati da Antonio Tajani per la presidenza del G7, ribadiscono "l'opposizione a un'operazione militare su larga scala a Rafah" e "la richiesta di un piano credibile per proteggere" i civili.