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Esteri
Germania, ipotesi choc. Asse Afd-Linke all'Est. Sta per tornare la Ddr?

Impensabile fino a pochi mesi fa. In quella che era la Germania dell'Est, dove è cresciuta Angela Merkel, il partito di destra anti-Europa e anti-immigrati, Alternative für Deutschland, è diventato il primo partito con il 27% dei voti surclassando la Cdu della Cancelliera crollata al 23%. Lo rivela un sondaggio Infratest-Dimap per Die Welt. Die Linke, la sinistra estrema erede del partito unico socialista della Ddr (Sed), è in terza posizione al 18%. Soltanto quarta con il 15% la Spd. Il primo dato è che nella parte orientale della Germania unificata ma non unita il governo della Grande Coalizione Cdu-Spd è in netta minoranza e si ferma a un misero 38%. Un dato che ha dell'incredibile se paragonato a quelle delle prime elezioni libere della Ddr, nel marzo 1990, prima dell'annessione da parte della Germania Ovest, quando Cdu e Spd insieme sfiorarono il 70% dei consensi. Ma non basta, come fanno i giornaloni italiani, a dire che il problema sono gli immigrati e l'ondati anti-profughi per spiegare questi dati.

Nei giorni scorsi abbiamo visto le manifestazioni e gli scontri a Chemnitz, ex Karl Marx Stadt, naturalmente all'Est, organizzati da movimenti di estrema destra che, curiosamente ma non troppo inaspettatamente, utilizzavano slogan del regime comunista morto il 9 novembre 1989 con l'apertura del Berlino. Forse pochi ricordano che lo Stato della Ddr nulla aveva a che fare con la sinistra mondialista di oggi, molto forte anche in Italia, e aveva confini super-blindati e controlli rigidissimi alle frontiere.

Di certo, se ci fosse ancora la Sed al governo a Berlino, in giro per la Germania Est non ci sarebbe nemmeno l'ombra di un clandestino. E questo i giovani e non più giovani che scendono in piazza con la destra nell'ex Ddr lo sanno perfettamente e non a caso, nonostante la crescita dell'Afd, la Ostalgie (termine per indicare la nostalgia del socialismo reale) è più viva che mai a quasi 30 anni da quella sera che cambiò le sorti dell'Europa e del mondo intero. Infatti Pegida, il movimento anti-immigrati da cui è nata Afd, si è sviluppato nel 2014 a Dresda, proprio la città della Sassonia (naturalmente Est) che nella primavera del 1989 vide i primi motti contro Honecker e il governo della Sed. In Germania, anche se ufficialmente si fa fatica ad ammetterlo per non spaventare l'intera Unione europea, sta montando l'ipotesi che l'estrema destra e l'estrema sinistra, almeno nella Ddr, possano formare una neanche tanto insolita alleanza contro la Grande Coalizione della Merkel e contro l'Ue (oltre alla Nato).

Una saldatura, ora insieme sono al 45%, che potrebbe portare a escludere nel giro di qualche anno i partiti tradizionali dal governo dei Lander orientali. Non solo. C'è perfino chi teme che se le distanze con il governo federale diventassero incolmabili Afd e Linke potrebbero tentare la via della secessione facendo rinascere una nuova Ddr che esca subito dall'Unione europea blindando i confini e alleandosi con la Russia di Putin (corsi e ricorsi della storia, visto che per 40 anni l'Armata Rossa aveva migliaia di soldati nella Germania Est). Siamo all'inizio di quello che potrebbe diventare un vero terremoto politico, non solo per i tedeschi, paragonabile a quello del 1989. E le prossime elezioni europee del 2019 saranno un primo, importantissimo, banco di prova.

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