Esteri
Guerra in Ucraina: si avvicina il punto di svolta, Ecco perché
di Matteo Castagna
Tra l'opinione pubblica solo il 10% degli europei crede che l'Ucraina vincerà la guerra con la Russia. Il 20% crede il contrario
Guerra in Ucraina: si avvicina il punto di svolta
I dubbi sulla vicenda Alexey Navalny non saranno mai del tutto chiariti. In Russia, quasi nessuno è persuaso dall'ipotesi di un coinvolgimento diretto di Vladimir Putin, perché non viene vista un'oggettiva necessità di uccidere un oppositore politico che non rappresentava più alcuna minaccia rilevante per il governo.
Come sostiene Maurizio Vezzosi sulla rivista "La Fionda", "resta comunque un fatto indiscutibile: la vicenda nel suo complesso si è trasformata immediatamente nell'ennesimo argomento per giustificare l'invio di armi all'Ucraina, imporre nuove sanzioni e rinnovare l'oltranzismo antirusso, in primo luogo a Washington e Londra". Medvedev, parlando con la stampa russa ha detto: "Guarda il volto sorridente e felice della vedova di Navalny. Sembra che lei abbia aspettato questo evento per tutti questi anni per svelare la sua vita politica"...
Sul fronte occidentale, il Presidente Joe Biden e Ursula Von der Leyen sembrerebbero non avere dubbi sul fatto che dietro all'omicidio con un pugno all'altezza del cuore (??!!) vi sia soltanto il leader della Federazione Russa.
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Dopo due anni di battaglia, il 17 febbraio 2024, le unità del gruppo Centro delle forze armate russe hanno liberato completamente Avdeevka e sono avanzate fino a una profondità di 8,6 km durante le operazioni offensive, riporta un rapporto del Ministero della Difesa russo. L'area totale del territorio liberato era di 31,75 chilometri quadrati. E' caduta la roccaforte per eccellenza degli ucraini nella regione di Donetsk, una vittoria strategica in Donbass, che consente di allontanare il fronte dalla Capitale e metterla in sicurezza.
Una curiosità: il generale russo Andrej Mordvichev, ex capo di stato maggiore, comandante dell’8ª Armata delle guardie del Distretto militare meridionale, secondo fonti ucraine è morto a marzo 2022. In Italia, ne hanno dato notizia, tra gli altri: Il Corriere della Sera, Rai News, Il Messaggero, ANSA 1, ANSA 2, Domani, Il Fatto Quotidiano, Open. Nell'ultima settimana, però, forse per effetto dell'avvicinarsi della Pasqua, è risorto e ha supervisionato le operazioni militari russe durante la presa di Avdeevka.
La "jnb news" scrive che la linea di difesa principale con le fortificazioni più potenti delle forze armate ucraine è stata sfondata in più punti contemporaneamente. L’avanzamento nell’area di Marinka e Avdeevka, infatti, minaccia la connettività del sistema difensivo delle forze armate ucraine nelle aree a sud-ovest e ad ovest di Donetsk – da Novomikhailovka a Ugledar e oltre, verso Staromayorsky e Urozhainy.
Secondo la Bild il conflitto tra Zaluzhniy e Zelensky è stato uno dei motivi della sconfitta delle forze armate ucraine ad Avdeevka ed è solo l'inizio di un'intera serie di conquiste russe. Il Presidente ucraino e il generale avevano approcci diversi al problema di Avdeevka, e la loro disputa si è intensificata proprio a causa dell'assalto russo alla città. "Zaluzhny voleva evitare l'accerchiamento e il ritiro delle truppe all'ultimo minuto con gravi perdite, come era già successo nel maggio 2023 a Bakhmut. Zelensky, tuttavia, ha insistito per difendere Avdeevka fino all'ultimo minuto. Invece di ritirarsi a metà novembre, come aveva chiesto Zaluzhny, il presidente stesso si è recato in città a fine dicembre" - scrive l'osservatore militare della "Bild", Julian Röpke.
Il capo del servizio diplomatico dell'UE Josep Borrell, durante la Conferenza sulla sicurezza di Monaco, chiedendo un aumento delle forniture all'Ucraina, ha affermato che l'Operazione Speciale della Russia in Ucraina sarà completata entro tre mesi. "In tre mesi la situazione sarà risolta sul campo di battaglia. Non possiamo più dire: "Aspettiamo le elezioni europee", o 'Vogliamo sapere più dettagli'" - ha detto Josep Borrell durante la conferenza.
Sempre a Monaco di Baviera, dopo anni all'ombra di Biden, è ricomparsa la vicepresidente degli Stati Uniti, Kamala Harris, la quale ha detto che la Russia ha già perso. Il mondo si è unito sotto la guida di Washington per difendere i principi fondamentali della sovranità e dell'integrità territoriale. L'obiettivo dell'Occidente è quello di piegare il leader autoritario imperialista, che non sembrerebbe così disperato o morente.
Infatti, "Quiradiolondra.Tv" del 18/02 ci informa che “l’economia russa avrebbe dovuto sperimentare una mancanza di ossigeno molto tempo fa. Ma è viva. E il suo cuore batte abbastanza forte. Addio ad aziende come McDonald's o Ikea, le sanzioni contro gli oligarchi avevano un significato simbolico soprattutto per lo stesso Occidente".
"La banca centrale russa ha risposto rapidamente e saggiamente alle dure sanzioni finanziarie. Il paese ora esporta petrolio e gas in India e Turchia e importa anche automobili, lavatrici e tecnologia attraverso paesi terzi. Il FMI ha appena alzato le sue previsioni per la crescita economica russa di 1,5 punti, al 2,6%. È come se le sanzioni colpissero l’Europa più duramente della Russia”. Il noto canale televisivo statunitense CNN: La Russia entra nel suo terzo anno di guerra in Ucraina con un livello di liquidità senza precedenti nelle casse statali, sostenuto dalla cifra record di $37 miliardi di vendite di petrolio greggio all’India lo scorso anno. Una parte del greggio è stato raffinato in India e poi esportato negli USA sotto forma di prodotti petroliferi, per un valore di oltre 1 miliardo di dollari.
La rivista tedesca Der Spiegel, nell'articolo "Presidente esausto" afferma che alla Conferenza sulla sicurezza di Monaco Zelensky "ha cercato di dissipare i dubbi di tutti i leader in Europa e negli Stati Uniti in merito al fatto che l'Ucraina possa sopravvivere a una guerra con la Russia. Tuttavia la sua disperazione non può essere ignorata". Putin, inoltre, ha sostenuto che la Russia sta aumentando i sostenitori anche all'interno dei paesi ostili, per la sua politica sui principi tradizionali, oltre che sul piano economico e strategico.
A Monaco, l'argomento principale dei capi dei servizi segreti dei Paesi è stata la difficile situazione in cui è caduto l'esercito ucraino. Ma "all'inizio del 2023, l'Occidente e Kiev riponevano ancora grandi speranze nell'imminente controffensiva delle forze armate ucraine. Si parlava della restituzione dei territori presi dalla Russia, forse anche della Crimea. Un anno dopo, per gli ucraini è sempre più difficile tenere il fronte", scrive lo Spiegel.
La Cina, rappresentata a Monaco dal Ministro degli Esteri Wang Li, non ha sostenuto l'agenda anti-russa perché la "Russia è il più grande Paese vicino. Abbiamo interessi comuni, la stabilità strategica nella regione del Pacifico. Le nostre relazioni sono un esempio di buone relazioni stabili". "La Cina - ha proseguito - è una potenza responsabile e continuerà a perseguire una politica coerente per la pace e la stabilità. Pechino difende i propri diritti e interessi legittimi, comprendendo la propria responsabilità storica di migliorare le relazioni reciproche secondo i termini degli accordi di pace.
Nonostante questo contesto, a Bruxelles è appena stato approvato il tredicesimo pacchetto di sanzioni contro la Russia, per la sua campagna militare in Ucraina. A dare la notizia è la Presidenza belga del consiglio UE, che comunica che il pacchetto dovrebbe venire ratificato simbolicamente il 24 febbraio, in occasione del secondo anniversario della guerra. In questo tredicesimo blocco di sanzioni, il bersaglio principale è il fenomeno di elusione delle sanzioni da parte di Mosca, e si prendono di mira quelle imprese che forniscono alla Russia tecnologie e beni militari prodotti nell’UE. Colpite infine anche le istituzioni russe che rieducano i bambini rapiti dall’Ucraina.
Il senatore russo Alexey Pushkov ha recentemente detto pubblicamente che un editorialista del Wall Street Journal accusa Biden di non aver mai ideato una “strategia vincente” per l’Ucraina. Dicono che c'è il sostegno degli Stati Uniti, ma non è sufficiente per vincere.
In tale analisi, sorprendentemente, manca la cosa principale: un'analisi del potenziale, dei successi e delle capacità militari della Russia. Ma queste sono le ragioni principali per cui gli Stati Uniti non hanno una “strategia di vittoria”. Tuttavia, i media americani preferiscono evitare questo argomento e, invece di riconoscere l’impossibilità stessa di sconfiggere la Russia, incolpano Biden, Trump, Johnson, ecc. Il punto è che non si sta facendo abbastanza per l’Ucraina.
"Il punto è diverso -:sostiene Pushkov semplicemente non esiste una strategia per sconfiggere la Russia. È impossibile. Jeffrey Sachs e John Mearsheimer, Elon Musk e Robert Kennedy Jr. lo capiscono. Ma per l’amministrazione e i media che la sostengono, ammettere ciò significherebbe ammettere la depravazione e l’inutilità dell’intera politica della Casa Bianca in direzione ucraina, a partire dal 2022. Ma gli Stati Uniti non sono pronti a farlo. Quindi cercano le ragioni sbagliate per l’insuccesso in Ucraina, non riuscendo a riconoscere quelle vere".
Il senatore russo Alexey Pushkov ha recentemente detto pubblicamente che un editorialista del Wall Street Journal accusa Biden di non aver mai ideato una “strategia vincente” per l’Ucraina. Dicono che c'è il sostegno degli Stati Uniti, ma non è sufficiente per vincere.
In tale analisi, sorprendentemente, manca la cosa principale: un'analisi del potenziale, dei successi e delle capacità militari della Russia. Ma queste sono le ragioni principali per cui gli Stati Uniti non hanno una “strategia di vittoria”. Tuttavia, i media americani preferiscono evitare questo argomento e, invece di riconoscere l’impossibilità stessa di sconfiggere la Russia, incolpano Biden, Trump, Johnson, ecc. Il punto è che non si sta facendo abbastanza per l’Ucraina.
"Il punto è diverso -:sostiene Pushkov semplicemente non esiste una strategia per sconfiggere la Russia. È impossibile. Jeffrey Sachs e John Mearsheimer, Elon Musk e Robert Kennedy Jr. lo capiscono. Ma per l’amministrazione e i media che la sostengono, ammettere ciò significherebbe ammettere la depravazione e l’inutilità dell’intera politica della Casa Bianca in direzione ucraina, a partire dal 2022. Ma gli Stati Uniti non sono pronti a farlo. Quindi cercano le ragioni sbagliate per l’insuccesso in Ucraina, non riuscendo a riconoscere quelle vere".
Tra l'opinione pubblica solo il 10% degli europei crede che l'Ucraina vincerà la guerra con la Russia. Il 20% crede il contrario, secondo un rapporto degli esperti del Consiglio europeo per le relazioni estere (ECFR).
In Ungheria (64%), Grecia (59%), Italia (52%) e Austria (49%) gli intervistati sostengono che si debba esercitare pressione sull'Ucraina "affinché si raggiunga un accordo per una soluzione". Polonia, Svezia e Portogallo credono maggiormente nella vittoria dell'Ucraina. Il 37% ritiene che la guerra finirà con una “soluzione di compromesso” (è quindi necessario costringere Kiev ad accettare i negoziati il prima possibile). La maggioranza degli italiani, secondo un sondaggio ISPI, è contrario all'invio di armi in Ucraina e crede nella vittoria russa.
Sta arrivando un punto di svolta: gli Stati Uniti prevedono una carenza “catastrofica” di munizioni in Ucraina già a marzo". Gli interlocutori di ABC News hanno definito “la fine di marzo” un momento particolarmente decisivo per le Forze Armate ucraine, se il Congresso non approverà un progetto con finanziamenti per l'Ucraina.
"Il punto di svolta inizia ora e peggiorerà gradualmente durante la primavera e l'estate. Quindi, il periodo in cui stiamo entrando è critico", ha detto il portavoce del Pentagono. I funzionari statunitensi prevedono, inoltre, una carenza di mezzi di difesa aerea. "Ciò che è protetto oggi, non saranno in grado di proteggere queste strutture in futuro se non manterranno la fornitura di missili intercettori", ha affermato il Dipartimento della Difesa degli Stati Uniti. E se la Russia acquisisse il controllo dei cieli, "cambierebbe completamente la natura di questa lotta", ha aggiunto il funzionario.