Esteri

Ucraina, Putin: "Sanzioni a Mosca sono come dichiarazioni di guerra"

Aperti due corridoi umanitari, ma l'Ucraina: impossibile evacuare i civili. Gli 007 di Kiev uccidono un loro negoziatore: "Era una spia russa"

Il sindaco di Mariupol denuncia che "è impossibile evacuare i civili. I russi non rispettano la tregua"

Stamattina, mentre l’esercito russo avanza verso un'altra centrale nucleare ucraina, la seconda più grande del Paese a Yuzhnoukrainsk, nella regione di Mykolaiv, nell'Ucraina meridionale, il ministero della Difesa di Mosca aveva annunciato la tregua per aprire corridoi umanitari "per l'uscita di civili da Mariupol e Volnovakha".

Mariupol è una città strategica nel sud del Paese, la cui conquista permetterebbe ai russi di creare un corridoio fra la Crimea e i territori separatisti in Ucraina. Da Volnovakha, che e' invece una cittadina di 20 mila abitanti a poca distanza da Donetsk, praticamente rasa al suolo dai bombardamenti russi, non ci sono ancora novita' sulle modalita' della tregua. Questi corridoi umanitari, se di fatto saranno implementati, rappresenterebbero il primo risultato dei colloqui fra russi e ucraini, che questo week-end dovrebbero arrivare al loro terzo round.

Le autorità municipali di Mariupol avevano fatto sapere però che i russi non stavano osservando la tregua annunciata da Mosca lungo tutto il percorso concordato. L'evacuazione che sarebbe dovuta cominciare questa mattina "e' stata rinviata per motivi di sicurezza" perche' le forze russe "continuano a bombardare Mariupol e dintorni", aveva scritto su Telegram la municipalita'. Sono oltre 200 mila le persone che saranno evacuate dalla citta' ucraina sul mare d'Azov e piu' di 15mila da Volnovakha lungo i corridoi umanitari, stando alla vicepremier ucraina Irina Vereshchuk, aveva riferito la Tass, citando il canale Tv Ukraine 24

"La situazione oggi a Mariupol e' la stessa dei giorni scorsi. Questa notte i bombardamenti sono stati piu' intensi e ravvicinati. Ieri abbiamo raccolto neve e acqua piovana per avere un po' di acqua", e' stata la drammatica testimonianza di un membro dello staff di Medici senza Frontiere da un rifugio nella citta' di Mariupol.

"Abbiamo cercato di prendere l'acqua nei punti di distribuzione ma la coda era enorme. Volevamo anche avere del pane ma non sono chiari gli orari e i luoghi di distribuzione. Secondo alcuni racconti, diversi negozi di alimentari sono stati distrutti dai missili e i beni rimanenti sono stati presi dalle persone in disperato bisogno. Non c'e' ancora elettricita', acqua, riscaldamento e la connessione per i telefoni cellulari. Nessuno ha ancora sentito parlare di evacuazione. Le farmacie hanno finito le medicine". 

(Segue: la replica del ministro degli Esteri russo, Serghei Lavrov, uccisione da parte degli 007 di Kiev un componente della squadra dei negoziatori ucraina con Mosca, sospettato di essere una spia)