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Esteri
Guerra, combattimenti nel Nord di Israele e in Libano. Iran: "Abbiamo missili altamente esplosivi e non rintracciabili"

Guerra, Netanyahu è pronto a trattare per la tregua con Hamas. Ma c'è l'incognita Iran ed Hezbollah

Suonano le sirene antiaeree a Nord e a Sud di Israele, il segnale che l'offensiva da parte di Hezbollah e dell'Iran è cominciata. L'allarme è stato attivato nella città settentrionale di Kiryat Shmona e nel kibbutz Manra, vicino al confine con il Libano. Lo riferiscono i media israeliani. Le sirene che avvisano l'arrivo dei razzi suonano alla periferia della città costiera meridionale di Ashkelon e del vicino Kibbutz Zikim, appena a nord della Striscia di Gaza. Lo riferisce il Times of Israel. L'IDF afferma che il razzo lanciato da Gaza contro Ashkelon è stato intercettato con successo. Lo riporta il sito di informazione Haaretz. Intanto gli Stati Uniti, il Qatar e l'Egitto - riporta La Repubblica - chiedono a Israele e Hamas la ripresa delle trattative per un cessate il fuoco il 15 agosto a Doha o al Cairo.

Leggi anche: Guerra, Israele bombarda il Libano mentre l'Iran sposta i suoi lanciamissili

Questo è quanto affermano in una nota congiunta, nella quale sottolineano che è il momento di chiudere l'accordo e liberare gli ostaggi. Rispondendo "all'offerta degli Stati Uniti e dei mediatori", l'ufficio del premier Benyamin Netanyahu ha annunciato che Israele invierà una delegazione a Doha o al Cairo il 15 agosto per concordare i dettagli del quadro del cessate il fuoco a Gaza formulato da Egitto, Stati Uniti e Qatar. Intanto la presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha sentito il neoeletto presidente iraniano Pezeshkian a cui ha chiesto la riapertura del dialogo per evitare un'escalation militare.

Gli attacchi di oggi, venerdì 9 agosto

Nel frattempo continuano i bombardamenti da parte dell'esercito israeliano su Khan YounisRafah e sul campo profughi di Jabalia. Qui, Al Jazeera riporta di 18 persone rimaste uccise alle quali sembrano aggiungersi quelle di due bambini e cinque palestinesi rimasti uccisi in un attacco aereo israeliano nella zona di al-Mawasi a Gaza. Almeno altri 12 civili, poi, sono morti in diverse zone della città di Khan Younis nel sud della Striscia. Dall'altro lato, le Brigate Qassam, braccio armato del movimento islamista palestinese Hamas, hanno attaccato un edificio nel quartiere di Tal as Sultan, nella parte occidentale di Rafah, nel sud della Striscia di Gaza, prendendo di mira un gruppo di militari delle Forze di difesa di Israele (Idf). Secondo quanto riportato da Al Jazeera, i miliziani hanno colpito nove militari uccidendoli o ferendoli

Sul fronte del Libano meridionale, invece, durante la notte l'Idf ha colpito una serie di siti di Hezbollah nel con  aerei da combattimento israeliani, Tra gli obiettivi c'erano una sala di comando del gruppo terroristico libanese a Hanaouay, ma anche infrastrutture e un lanciarazzi ad Ayta ash-Shab. In questi attacchi, il canale libanese Al Mayadeen riporta l'uccisione di due persone nel villaggio di Naqoura. Ma Hezbollah risponde: due edifici di Menara, città del nord di Israele, sarebbero stati danneggiati da razzi lanciati dal Libano in mattinata. Lo riportano i media israeliani. Sembra trattarsi di un'abitazione e di una biblioteca che sarebbero state colpite da missili anticarro guidati. In una dichiarazione di Hezbollah è stato rivendicato proprio un attacco contro i soldati israeliani a Menara. 

Più tardi, nel pomeriggio di oggi, invece, Israele ha messo a segno un altro colpo contro un'autovettura nella città libanese di Sidone. Al suo interno c'era di Samer al-Hage, dirigente di Hamas, e una guardia del corpo. Entrambi sono morti. Lo ha riferito al quotidiano libanese L'Orient Le Jour l'organizzazione palestinese.

In Siria, 11 civili sono stati uccisi nei combattimenti tra gruppi filo-iraniani che sostengono il regime e forze prevalentemente curde nella Siria orientale. Lo ha dichiarato l'Osservatorio siriano per i diritti umani (Osdh). Tra le vittime ci sono sei bambini. Le Forze Democratiche Siriane (Fds, dominate dai curdi) hanno definito questo bombardamento in un villaggio nella regione di Deir Ezzor come un "massacro", stando a quanto riportato dal Corriere della Sera. 

I negoziati dilpomatici e le richieste delle parti in gioco

È «importante raggiungere rapidamente» un accordo sulla liberazione degli ostaggi a Gaza. A dirlo è il ministro della Difesa israeliano, Yoav Gallant durante una conversazione telefonica con il suo omologo americano, Lloyd Austin. «Lavorando per la sicurezza di Israele, il ministro Gallant ha sottolineato l'importanza di raggiungere rapidamente un accordo che garantisca la restituzione degli ostaggi detenuti da Hamas a Gaza», si legge in un comunicato diffuso oggi da ministero israelinao. Il ministro e il Segretario di Stato Austin «hanno concordato sull'urgenza della questione», prosegue la nota.

Hamas, invece, chiede il rilascio di Barghouiti in cambio degli ostaggi israeliani. Citando fonti anonime, lo ha riportato Sky News Arabia. I miliziani di Hamas sanno di non poter tornare al potere a Gaza e vedono nell'ex capo della fazione terroristica Tanzim di Fatah un utile alleato di cui fidarsi per gestire la Striscia. Barghouti, leader palestinese e figura di spicco di Fatah, è in carcere in Israele per aver preso parte alla pianificazione di tre attacchi terroristici in cui morirono cinque israeliani durante la Seconda Intifada. Sta scontando cinque ergastoli. Hamas aveva già chiesto il suo rilascio durante le prime trattative a marzo, che poi non portartono a niente. Secondo le fonti, come riporta il Corriere della Sera, i mediatori, tra cui gli Stati Uniti, hanno accettato la richiesta che Barghouti sia tra i primi detenuti che verranno rilasciati in cambio degli ostaggi di Gaza, qualora Israele e Hamas finalizzino un accordo in cantiere da mesi.

La Marina dei Guardiani della Rivoluzione iraniani, invece, hanno fatto sapere di avere nuovi missili da crociera dotati di testate altamente esplosive che non sono rilevabili, lo riferisce la Reuters dopo la comunicazione dell'agenzia di stampa semi-ufficiale iraniana Tasnim. "Un gran numero di missili da crociera è stato aggiunto alla flotta della Marina di Guardiani della Rivoluzione. Questi nuovi missili hanno capacità di testate altamente esplosive che non sono rilevabili e possono causare danni ingenti e affondare i loro obiettivi", scrive Tasnim. Gli iraniani non sono agguerriti solo dal punto di vista bellico, ma anche sul fronte ideologico. In una lettera al nuovo capo politico di Hamas, Yahya Sinwar, infatti, il capo della Forza Quds del Corpo delle Guardie della rivoluzione islamica, Ismail Qaani, ha assicurato che Teheran vendicherà l'uccisione di Ismail Haniyeh. La missiva, vista in copia da Associated Press, è stata inviata pochi giorni dopo la nomina di Sinwar a successore di Haniyeh. "Ci stiamo preparando a vendicare il suo sangue, un incidente doloroso e difficile accaduto nella Repubblica Islamica dell'Iran. Questo è il nostro dovere", ha assicurato Qaani. Non si sa come sarà attuata questa vendetta, ma la sua morte "renderà la dura punizione per l'entità sionista per mano della Repubblica islamica". 






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