Esteri

Guerra Ucraina, i possibili mediatori: Macron, Bennett, Xi, Erdogan... Merkel

di Lorenzo Lamperti

Il presidente francese attivissimo, Kiev ringrazia Israele ("meglio la mediazione delle armi"), si candidano anche Turchia e Cina. Ma occhio all'ex cancelliera

Guerra in Ucraina, Kiev a Israele: "Sforzi di pace più importanti della vendita di armi". Incontro Lavrov-Kuleba in Turchia

Bennett ha riferito ai ministri del suo governo di non aver presentato un piano di mediazione israeliano e che invece ha trasmesso messaggi tra le parti, ma pare evidente che le parti in causa possano fidarsi di lui. In particolare, l'ambasciatore ucraino in Israele Yevgen Kornichuk, che ha ringraziato il premier israeliano, ha detto che Kiev  considera Gerusalemme come luogo possibile per lo svolgimento di negoziati con la Russia. Significative le parole che hanno fatto seguito: "Grazie per i vostri sforzi di pace, non hanno prezzo per noi, è molto più importante della vendita di armi e munizioni, per i quali stiamo ancora combattendo ma capiamo (le ragioni per le quali non ce le mandate)".

Da seguire le mosse della Turchia. Dopo la telefonata di Erdogan a Putin, nella quale il leader turco ha sostanzialmente chiesto il cessate il fuoco, è stato reso noto che il ministro degli Esteri russo Serghei Lavrov incontrerà per consultazioni il collega ucraino Dmytro Kuleba il 10 marzo proprio in Turchia, ad Antalya. Potrebbe essere un passato avanti importante, con la Turchia che trova così uno spiraglio dopo i numerosi tentativi di mediazione posti in essere dal governo di Ankara negli scorsi due mesi e sempre falliti.

Guerra in Ucraina, le mosse di Cina e India, suggestione Merkel

Attenzione anche alle mosse dei giganti asiatici. In primis della Cina, che per ora ha sempre mantenuto una linea intermedia, come prevedibile visti i rapporti con Mosca e quelli con l'occidente: nessun sostegno ma anche nessuna condanna dell'intervento di Putin. Durante le "due sessioni", il principale appuntamento legislativo dell'anno in Cina, il ministro degli Esteri Wang Yi ha però dichiarato che Pechino è pronta a svolgere un ruolo di mediazione. Ma sempre con "caratteristiche cinesi", vale a dire sottolineando l'influenza negativa portata sui rapporti Mosca-Kiev dall'espansione della Nato verso est e dell'importanza di ascoltare anche le ragioni russe.

C'è poi, anche l'India, (molto) teorico alleato degli Usa in ambito Quad che ha in realtà un rapporto molto profondo con Mosca. Narendra Modi, premier indiano, ha parlato con Putin e ha sollecitato il dialogo tra le due parti. Troppo poco per ambire a un ruolo di mediazione al quale, secondo alcune suggestioni, potrebbe invece assurgere persino Angela Merkel. La cancelliera, che ha da poco lasciato la guida della Germania dopo un "regno" durato 16 anni, conosce bene la Russia e l'Ucraina e secondo alcuni osservatori potrebbe essere la figura giusta per cercare la strada del negoziato. Con una pensione interrotta subito.

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