Esteri

Iran, orrore senza fine: "Studenti avvelenati per evitare che studino"

di Barbara Crimaudo

Gas dalle fogne per sterminare gli studenti, su affaritaliani.it parla Rayhane Tabrizi, attivista iraniana che da 14 anni vive in Italia

Come riescono ad arrivare all'interno delle aule e quale sistema adottano per avvelenare gli studenti? In quante scuole si sono registrati gli avvelenamenti da gas di scarico?

"Semplice, collegano i gas provenienti dalle fogne ai tubi del sistema di riscaldamento, a loro volta genera il gas che i ragazzi inalano in classe avvertendone cattivo odore. Fino a ora sono diverse le scuole prese di mira nelle città di: Qom, Adebil, Qazvim e altre (sotto riportiamo l'elenco completo, in lingua farsi)".

È la prima volta che il regime pratica l'avvelenamento per disseminare la paura?

"No, non è la prima volta. Tutto è iniziato qualche mese fa, dopo le proteste in piazza susseguite alla morte della 22enne Mahsa Amini, presso alcune università molte studentesse hanno iniziato a stare male, dopo aver mangiato dei pasti consumati presso i dormitori. Ecco in quel caso il regime ha addirittura chiuso cliniche, ospedali e ambulatori medici e molte di loro sono state curate di nascosto dai dottori".

I genitori di tutti i ragazzi/e morti/e che cosa stanno facendo? Come giustificano tutto questo?

"All'inizio quando gli veniva data la spiegazione che i figli erano morti o d'infarto o si erano suicidati, non avevano posto obiezioni. Ma ora no, i casi sono troppi e alcuni trovano il coraggio di denunciare. Però, proprio in queste ore mi è arrivata la notizia della morte di Fatemeh Rezaei, una ragazza di 11, cui padre è stato costretto, messo sotto pressione dal regime, ad ammettere che la figlia è morta per altri motivi".

Perchè ora il regime ha preso di mira anche i ragazzi?

"Specifichiamo il regime prende di mira i giovani in generale che non accettano le loro regole. Ora ha l'obiettivo, come dicevo prima, di colpire e sterminare la "GenZ". Tutti i ragazzi devono piegarsi e per far comprendere ciò hanno scelto la strada breve perchè non hanno più tempo: l'avvelenamento".

Perché il regime non ha più tempo?

"Ecco ora veniamo al vero nodo. Le casse del regime iniziano a essere vuote, dallo scorso settembre quando sono iniziate le proteste in piazza sono state svuotate le banche, nessuno paga più con bancomat o carte di credito, la spesa si fa dai piccoli artigiani. In poche parole il denaro circola sempre meno".

Quindi il regime ha i giorni contati perché non ha quasi più soldi?

"Sì, il fattore economico sta danneggiando notevolmente il regime unito ai numerosi scioperi. Molti dipendendi delle grandi aziende incluse le petrolifere da mesi incrociano le braccia, perchè non ricevono gli stipendi e protestano affinché tutto questo terrore e orrore cessi. Soprattutto, ora gli stipendi non valgano quasi più nulla ad esempio: la carne rossa costa circa 500 mila toman, uno stipendio medio è poco meno di 1milione e 800mila toman".

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