Esteri
Israele, allarme guerra totale. Con l'Iran ci sono anche Houthi, Iraq e Siria. Egitto: "Nessuna assistenza a Tel Aviv"
Il messaggio dei Pasdaran: "Sarà un colpo duro, siamo pronti a tutto". Gli 007 di Tel Aviv: "Questa volta reagiremo subito"
Mo: Iran, 'puniremo Israele, nostro diritto legittimo difendere sicurezza'
L'Iran rivendica un "diritto legittimo" a "difendere la sicurezza nazionale" e "punire il regime sionista aggressore", Israele. Teheran "agirà in modo decisivo e fermo", ha detto il portavoce del ministero degli Esteri, Nasser Kanaani, in dichiarazioni riportate dall'agenzia iraniana Irna con nuove accuse a Israele per l'uccisione, mercoledì scorso a Teheran, del capo politico di Hamas, Ismail Haniyeh. "L'assassinio vile del leader politico della nazione palestinese a Teheran, mentre era qui invitato ufficialmente dall'Iran per partecipare alla cerimonia di insediamento del presidente Masoud Pezeshkian, ha costituito una violazione palese del diritto internazionale, dei principi e delle norme accettate e riconosciute dalla comunità internazionale". E, ha incalzato, la Repubblica Islamica si "riserva il diritto di difendere la sua sicurezza nazionale e la sua sovranità" e "nessuno ha il diritto di impedire all'Iran di rispondere a coloro che hanno commesso una violazione". "La comunità internazionale deve sostenere la punizione del regime sionista aggressore - ha affermato - che sarà un'azione con l'obiettivo di garantire la sicurezza nella regione e a livello internazionale".
M.O.: Egitto, "Nessuna assistenza a Israele" in caso attacco
L'Egitto non assisterà Israele nel respingere l'attacco iraniano: è questo il messaggio consegnato alla delegazione israeliana di alto livello che si è recata sabato al Cairo per colloqui indiretti con i negoziatori americani ed egiziani. A riferirlo è l'agenzia di stampa di proprietà del Qatar al-Araby al-Jadeed, precisando che l'Egitto non farà parte di una coalizione militare regionale per respingere un potenziale attacco di rappresaglia iraniano contro Israele.
Nel tentativo di mantenere la propria neutralità e di stemperare le tensioni nella regione innescate dall'assassinio del capo di Hamas Ismail Haniyeh, l'Egitto ha anche notificato a Teheran che chiuderà il proprio spazio aereo a qualsiasi azione militare che possa minacciare la sicurezza della regione, scrive la stessa fonte di stampa del Qatar. I funzionari del Cairo hanno detto alle loro controparti iraniane che la misura non deve essere percepita come un comportamento ostile nei confronti dell'Iran, ma piuttosto come un modo per salvaguardare gli interessi e la sovranità dell'Egitto, aggiunge al-Araby al-Jadeed. Lo scorso aprile, un massiccio attacco di droni e missili iraniani è stato sventato da una coalizione che comprendeva Israele, Stati Uniti, Gran Bretagna, Francia, Qatar, Egitto, Giordania, Arabia Saudita, Emirati Arabi Uniti e Bahrein.
Guerra, pronta l'offensiva contro Israele. Il piano dell'ayatollah Khamenei
Ormai sembra davvero solo una questione di ore. La risposta dell'Iran e dei suoi alleati all'agguato che ha portato alla morte del leader di Hamas Hiniyeh sta per arrivare e i Pasdaran fanno sapere che "sarà un colpo duro, siamo pronti alla guerra totale". Gli 007 di Israele replicano: "Stavolta reagiremo subito". Il riferimento è all'attacco iraniano del 13 aprile (300 droni e missili). Khamenei, l'ayatollah iraniano umiliato e spaventato - riporta Il Corriere della Sera - ora vuole ferire e avrebbe già respinto il tentativo di mediazione degli Stati Uniti e dei Paesi arabi. Tre giorni senza elettricità, danni alla rete idrica, i telefonini sconnessi per 24 ore. È lo scenario minino che l’esercito delinea in un documento distribuito ai sindaci delle città nel Nord verso il confine con il Libano, le più esposte a un attacco di Hezbollah. L’intelligence calcola che l’organizzazione sciita sponsorizzata e armata dall’Iran bersaglierà prima le postazioni militari e le infrastrutture, ma potrebbe colpire anche i centri abitati a sud di Haifa, fino a Tel Aviv.
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Così - prosegue Il Corriere - lo stato maggiore ha approntato un piano di evacuazione per migliaia di persone negli hotel di Gerusalemme o in campi allestiti nel deserto del Negev. Rispetto all’attacco iraniano del 13 aprile (300 tra droni e missili), la strategia è cambiata, perché allora Teheran non aveva appunto mantenuto il silenzio radio e aveva avvertito i Paesi della regione 72 ore prima del raid. I servizi segreti interni hanno preparato il bunker scavato sotto le montagne dove il governo può riunirsi in sicurezza.
"Siamo impegnati in una guerra multi fronte contro l’Iran", proclama Netanyahu. Che con i vertici militari starebbe valutando azioni preventive senza aspettare le prime esplosioni. Oltre a Hezbollah potrebbero intervenire gli Houthi dallo Yemen e le milizie sciite in Iraq e Siria. Ieri Hamas ha lanciato ancora razzi da Gaza, dove i palestinesi uccisi in 302 giorni sono quasi 40 mila, ma l’esercito stima che le riserve dei fondamentalisti siano ridotte a qualche centinaio di proiettili a raggio medio-lungo. Dai sotterranei blindati dove resta nascosto, Yahya Sinwar, il capo dei capi e pianificatore dei massacri del 7 ottobre nel Sud di Israele, avrebbe fatto sapere di non volere Khaled Meshal come successore di Ismail Haniyeh.
Israele, 'ucciso il ministro dell'economia di Hamas'
L'Idf ha annunciato che ieri aerei dell'aeronautica militare hanno ucciso Abdel-Zarii, ministro dell'Economia di Hamas, con un ruolo significativo nella gestione del controllo dell'arrivo di beni umanitari nella Striscia e nella gestione dei mercati controllati dalla milizia islamica. Inoltre, era responsabile della distribuzione di carburante, gas e fondi per le operazioni terroristiche. Secondo l'Idf, "il quartier generale della produzione di armi a Gaza sta lavorando per rafforzare le capacità degli armamenti, tra l'altro attraverso lo scambio di conoscenze con altre organizzazioni terroristiche in tutto il Medio Oriente".