Esteri

Sud di Gaza, Israele ritira le truppe. Netanyahu: tregua? Liberare gli ostaggi

di Redazione

Guerra Medio Oriente/ Mentre Israele ritira le truppe dal Sud di Gaza, l'Iran alza il tiro: "Nessuna delle ambasciate israeliane nel mondo è più sicura"

Guerra in Medio Oriente, alta tensione tra Israele e l'Iran

Tensione alle stelle in Medio Oriente. Mentre l'apparato della Difesa israeliano "ha completato i preparativi di risposta in caso di qualsiasi scenario che si possa sviluppare con l'Iran", ha detto il ministro della Difesa israeliano Yoav Gallant dopo tutte le valutazioni della situazione in atto, l'Iran alza il tiro: "Nessuna delle ambasciate è pià sciura". "Il 7 ottobre è un giorno di dolore per Israele e per il mondo. Niente può giustificare l'orrore scatenato da Hamas. Condanno ancora una volta l'uso della violenza sessuale, della tortura e del rapimento di civili e chiedo il rilascio incondizionato di tutti gli ostaggi", ha invece scritto su X il Segretario generale delle Nazioni Unite, António Guterres

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Israele, Tajani: "Con scambio ostaggi c'è il cessate il fuoco" 

"Ho ribadito al ministro degli Esteri israeliano la posizione italiana, sul cessate il fuoco e la necessità di sospendere la decisione di attaccare Rafah, dichiarando allo stesso tempo che l'Italia chiede la liberazione immediata degli ostaggi israeliani che sono nelle mani di Hamas. L'ho ribadito anche ai familiari degli ostaggi che ho incontrato, con attenzione particolare alle donne ostaggio che stanno subendo violenze sessuali". Lo ha detto il ministro degli Esteri Antonio Tajani dopo l'incontro alla Farnesina con il suo omologo israeliano, Israel Katz.

"Abbiamo avuto un incontro molto positivo anche sulla proposta italiana 'Food for Gaza' - ha aggiunto Tajani- Abbiamo dato vita a questo progetto per far arrivare cibo alla popolazione civile di Gaza. Serve la disponibilità di Israele affinché questi beni alimentari non arrivino nelle mani di Hamas. Abbiamo investito altri 20milioni di euro, ho ricevuto una risposta assolutamente positiva da parte del ministro degli Esteri d'Israele, il quale mi ha garantito il suo sostegno alla nostra iniziativa. Tant'è che ha accettato la mia proposta di avere un coordinamento del nostro gruppo di lavoro guidato dal nostro ambasciatore presso la Fao". "Sono abbastanza ottimista che l'operazione 'Food for Gaza' andrà avanti con l'aiuto, il sostegno e la garanzia di Israele di far arrivare questi beni alla popolazione civile - ha detto ancora il ministro degli Esteri - Lavoriamo per la pace, ma adesso ci preoccupiamo della popolazione civile a Gaza e degli ostaggi israeliani nelle mani dei terroristi. Sono soddisfatto perché il progetto 'Food for Gaza' ha compiuto un importante passo in avanti. Israele ribadisce che se c'è la liberazione degli ostaggi c'è anche il cessate il fuoco. La loro posizione è che non si può prescindere dalla liberazione degli ostaggi. Mi auguro che non vi sia un attacco a Rafah e anche la liberazione degli ostaggi". 

Israele, Netanyahu: "Nessun cessate il fuoco senza rilascio deglio ostaggi"

Israele non accetterà alcun cessate il fuoco nella Striscia di Gaza fino a che gli ostaggi nelle mani di Hamas non verranno liberati: lo ha ribadito il premier israeliano, Benjamin Netanyahu. Il premier, che ha parlato all'inizio di un consiglio dei Ministri, ha dichiarato che malgrado le pressioni internazionali lo Stato ebraico non cederà alle richieste "estreme" di Hamas. Le dichiarazioni di Netanyahu arrivano a poche ore dall'arrivo al Cairo di una delegazione di Hamas per proseguire i negoziati sul cessate il fuoco nella Striscia, trattative a cui dovrebbero partecipare anche il direttore della Cia, Robert Burns, e una delegazione israeliana. Hamas da parte sua ha ribadito di non voler cedere sulle condizioni per il rilascio degli ostaggi: il ritorno della popolazione civile nel nord della Striscia, il ritiro di tutte le forze israeliane e un cessate il fuoco permanente.

 Iran: "Nessuna ambasciata di Israele è più sicura" 

Un alto funzionario iraniano Yahya Rahim Safavi ha dichiarato che nessuna delle ambasciate israeliane nel mondo è più sicura, come riferisce l'agenzia di stampa Tasnim citata dalla Reuters sul suo sito. Il funzionario, un consigliere della guida suprema Yahya Rahim Safavi, ha parlato in seguito all'attacco attribuito a Israele al consolato iraniano a Damasco del primo aprile. Per il quale Teheran ha minacciato ritorsioni. Nei giorni scorsi Israele ha chiuso 30 ambasciate, compresa quella a Roma.

Guerra, Gallant: "Israele pronto a rispondere all'Iran"

Israele è pronto ad affrontare qualsiasi scenario militare che veda coinvolto l'Iran: lo ha dichiarato il ministro della Difesa dello Stato ebraico, Yoav Gallant. "I preparativi sono stati completati", si legge in un comunicato diffuso dal Ministero al termine di una riunione fra lo stesso Gallant e i vertici delle forze arate israeliane. 

Guerra, Israele ritira le truppe dal Sud di Gaza 

Israele ha ritirato nella notte tutte le sue truppe dal sud della Striscia di Gaza, ad eccezione di una brigata. Lo ha reso noto l'esercito israeliano, spiegando che sul posto e' stata lasciata solo la Brigata Nahal delle Forze di difesa (Idf), con il compito di mettere in sicurezza il cosiddetto Corridoio Netzarim, che attraversa la Striscia dal confine nord, nei pressi del kibbutz Beeri (nel sud di Israele), fino alla costa dell'exclave palestinese. Come riporta il quotidiano "Times of Israel", il controllo del corridoio consente alle Idf di effettuare raid nel nord e nel centro della Striscia di Gaza, impedire ai palestinesi di tornare nell'area settentrionale del territorio e consentire alle organizzazioni umanitarie di fornire aiuti alla popolazione.