Esteri

Kosovo, falliti i colloqui Vucic-Kurti: nessun accordo per le targhe serbe

I ministri Crosetto e Tajani in missione a Belgrado e a Pristina per lanciare un messaggio distensivo. Si teme un'escalation di violenze

Comunque insoddisfatti, all'inizio di novembre, i rappresentanti dei serbi del Nord del Kosovo nelle istituzioni del Paese hanno rassegnato le dimissioni da tutte le loro cariche pubbliche, in Parlamento, nel governo, nella giustizia, nella polizia e nei quattro comuni del Nord del Kosovo dove i serbi sono la maggioranza. Borrell ha sottolineato che né la missione di polizia che l'Ue ha dispiegato in Kosovo, né la missione militare della Nato possono sostituire il lavoro della polizia locale nel Nord del Paese, poiché questo compito non figura nei loro mandati né hanno le capacità per farlo. Borrell ha assicurato che informerà i ministri degli Esteri dell'Ue e i loro partner internazionali "sul mancato rispetto degli obblighi giuridici internazionali" di entrambe le parti, "soprattutto del Kosovo", ma ha sottolineato che Pristina e Belgrado hanno inviato "un messaggio politico molto negativo".

Kosovo, Tajani e Crosetto in missione a Belgrado e a Pristina  per lanciare un messaggio di distensione 

"Ho chiarito a entrambi che se l'adesione all'Ue è il loro obiettivo primario, per il quale entrambi si sono impegnati, ci aspettiamo che si comportino di conseguenza". Pur non avendo raggiunto un accordo, Borrell ha assicurato che il dialogo per normalizzare i rapporti tra la Serbia e il Kosovo continuerà ad essere tra le "priorita'" della sua agenda. Con l'obiettivo principale di mandare un forte messaggio di distensione a Serbia e Kosovo, protagoniste di una crisi che preoccupa non solo l'Italia ma anche Bruxelles, i ministri degli Esteri, Antonio Tajani, e della Difesa, Guido Crosetto, si recheranno domani in visita prima a Belgrado e poi a Pristina. Al centro dell'agenda, questioni di carattere bilaterale e regionale: dal processo di integrazione Ue dei Balcani, alla normalizzazione dei rapporti tra Serbia e Kosovo, passando per i flussi migratori.