Esteri

La nipote di Trump: "Finalmente se ne va". E Pelosi accusa Donald di omicidio

L'accusa dopo i fatti di Capitol Hill in cui sono morte cinque persone

Donald Trump potrebbe essere riconosciuto complice di omicidio

Donald Trump potrebbe essere riconosciuto complice di omicidio, avendo istigato l'assalto a Capitol Hill in cui sono morte cinque persone. A dirlo è la speaker della Camera, la democratica Nancy Pelosi, intervistata ieri sera dall'emittente Msnbc "Le parole di un presidente sono importanti, pesano una tonnellata. E se sei Donald Trump e parli a questa gente, loro ti credono", ha detto Pelosi. Secondo la speaker della Camera bisogna ancora capire se alcuni deputati abbiano incoraggiato l'attacco. Se lo hanno fatto, ha detto, sono complici di reati, fra cui l'omicidio. "E il presidente - ha rimarcato - è complice di questo crimine perché ha istigato questa insurrezione che ha causato dei morti"

Parla la nipote del Presidente uscente Donald Trump

"Sono felice di vedere le sue spalle". Così Mary Trump, la nipote del presidente uscente degli Stati Uniti Donald TRUMP, ha espresso la sua soddisfazione per la partenza dello zio. La presidenza TRUMP, ha dichiarato citato dalla Bbc, è stata "una delle più grandi tragedie che questo Paese abbia mai sofferto". Su Twitter, aveva scritto ''oggi è il giorno'' e postato la foto di una bottiglia di champagne. Mary TRUMP aveva scritto nei mesi scorsi un libro denuncia, 'Troppo e mai abbastanza: come la mia famiglia ha creato l'uomo più pericoloso del mondo', nel quale definiva lo zio "sociopatico e narcisista", "assolutamente non qualificato" per il ruolo di presidente. "Gli ultimi tre anni dell'amministrazione TRUMP mi hanno forzato la mano - aveva spiegato - Un suo secondo mandato sarebbe la fine della democrazia americana". Mary TRUMP aveva quindi brindato in spiaggia alla sconfitta elettorale dei repubblicani.

17 nuovi deputati repubblicani pronti a lavorare con Biden

 Joe Biden incassa le prima aperture per riunire il Paese e lavorare in modo bipartisan al Congresso: 17 nuovi deputati repubblicani gli hanno scritto una lettera dicendosi pronti a collaborare con lui.