Esteri
Marzabotto, provo dolore e vergogna. A nome del mio Paese vi chiedo perdono
Il Presidente della Repubblica di Germania, Frank-Walter Steinmeier, parlando in perfetto italiano a Marzabotto in occasione della commemorazione dell'80/mo anniversario dell'eccidio di Monte Sole, insieme al Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella
Marzabotto, il discorso di Steinmeier
Oggi sono qui davanti a voi come Presidente Federale tedesco e provo solo dolore e vergogna. Mi inchino dinnanzi ai morti. A nome del mio Paese oggi Vi chiedo perdono. Le vittime e voi, i discendenti e i familiari, avete diritto alla memoria. Nelle vostre famiglie continuano a vivere il ricordo, il dolore, l’orrore. Tutta questa zona intorno a Monte Sole è segnata ancora oggi da profonde e visibili cicatrici. E io so che il dolore è ancora più grande perché la maggior parte dei crimini è rimasta impunita. Questa è la seconda colpa di cui noi tedeschi ci siamo macchiati. Che io possa parlare qui oggi è possibile solo perché voi tutti avete concesso a noi tedeschi la riconciliazione. Che preziosissimo dono! Questa riconciliazione la vivete molto concretamente qui a Marzabotto e nei comuni limitrofi.m Ed è particolarmente importante il fatto che voi la tramandiate ai giovani, e di questo vi ringrazio. Ed è ancora più importante che i giovani conoscano il passato, poiché sono solo pochi i testimoni rimasti.
I nostri due Paesi sanno che la democrazia, anche dopo essere stata conquistata, non è mai scontata. Sappiamo che la libertà e la democrazia vanno protette e difese, che un nazionalismo eccessivo porta alla guerra. Dobbiamo, quindi, andare avanti sulla nostra strada della riconciliazione e dell’amicizia, verso un buon futuro per i nostri figli e nipoti in un’Europa forte, unita e democratica. Sono i bambini che sono stati capaci di sperare in un mondo migliore e di lottare, quotidianamente, per la sua realizzazione'. Così scrisse Anna Rosa Nannetti, anche lei sopravvissuta all’eccidio, riferendosi ai bambini di Marzabotto. A cui ha dedicato un toccante monumento scritto. Ai bambini sopravvissuti. Questa frase è per noi una missione. Dobbiamo credere in un mondo migliore. Lottare ogni giorno insieme per la sua realizzazione!.
Ricordare perché quanto accaduto non ritorni –questo è il lascito di Primo Levi. Questa è la responsabilità dinnanzi alla nostra storia –soprattutto per noi tedeschi. E questa responsabilità non può essere archiviata. In questa giornata di commemorazione vorrei rammentarlo molto consapevolmente a tutti i tedeschi. Vorrei rammentarlo molto consapevolmente anche perché viviamo un momento in cui anche nel mio Paese assistiamo a una recrudescenza delle forze nazionaliste e di estrema destra. Forze che intendono indebolire o minare la democrazia –proprio nel mio Paese. Questo mi preoccupa. Ma mi dà anche determinazione. La nostra responsabilità oggi è di nuovo maggiore rispetto a molti anni fa: impegnarsi e lottare per i valori alla base della nostra Europa unita, delle nostre democrazie. L’Europa ha un futuro di pace solo se noi tedeschi non dimenticheremo mai questa responsabilità dinnanzi alla storia e la difenderemo. Mai più, questo è l’imperativo morale che deve guidarci ora e per sempre in futuro! È allo stesso tempo monito e missione. Come Presidente federale tedesco vi prometto: farò di tutto affinché noi tedeschi onoriamo questa responsabilità e il dono della riconciliazione. Per questo lotterò ogni singolo giorno.