Esteri
Myanmar, Aung San Suu Kyi condannata a cinque anni di carcere dai golpisti
Scatta l’accusa per l’ex leader birmana. Raffica di procedimenti contro il premio Nobel. A febbraio l’accusa per possesso di walkie talkie
Myanmar, Suu Kyi scatta la condanna: avrebbe accettato tangenti dall’ex governatore di Rangoon
Un tribunale birmano istituito dai militari golpisti ha condannato la leader estromessa e premio Nobel per la pace Aung San Suu Kyi a cinque anni di prigione per uno dei casi di corruzione che deve affrontare, hanno detto a EFE fonti vicine al caso. Suu Kyi, detenuta dalle prime ore del colpo di stato perpetrato dai militari il 1° febbraio 2021, è accusata in questo processo di aver accettato tangenti per 600.000 dollari e 11,4 chili d'oro dalle mani dell'ex governatore di Rangoon, Phyo Min Thein, che ha testimoniato in ottobre contro la leader eletta.
Myanmar, pioggia di condanne su Suu Kyi. A febbraio condannata per possesso di walkie talkie e violazione delle norme anti Covid
Non è chiaro se Suu Kyi dovrà scontare la pena in carcere o potrà rimanere agli arresti domiciliari, come le è già accaduto per molti anni in passato, prima della breve parentesi democratica in Myanmar. Suu Kyi, arrestata il primo febbraio dello scorso anno poco prima del golpe militare, è già stata condannata a sei anni di carcere, dopo essere stata ritenuta colpevole di cinque imputazioni fra cui il possesso di walkie talkie e la violazione di restrizioni anti covid.