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Netanyahu a Sanchez: "Stai con Hamas". Gigi Hadid: "Israele incarcera bambini"

di Redazione Esteri

La Spagna: "Fermate il massacro". Tel Aviv: "Sostenete i terroristi". E si schiera anche la top model

Clamoroso scontro diplomatico tra Israele e Spagna

Il ministero degli Affari Esteri ha convocato l'ambasciatore di Israele in Spagna a seguito delle accuse mosse dalla diplomazia del Paese al Presidente del Governo, Pedro Sanchez. La convocazione dell'ambasciatore israeliano in Spagna, Rodrica Radian-Gordon, arriva in risposta al gesto del ministero degli Esteri israeliano che, nel primo pomeriggio, ha convocato gli ambasciatori di Spagna e Belgio a causa delle dichiarazioni del presidente del governo, Pedro Sanchez, e del primo ministro belga, Alexander De Croo, in Egitto, considerate come "sostegno al terrorismo".   

Il ministro degli Esteri, Jose Manuel Albares, ha risposto che queste accuse sono "totalmente false e inaccettabili" e ha annunciato che la Spagna darà una risposta "tempestiva", che per ora si è concretizzata nella convocazione dell'ambasciatore. Per Albares, le accuse del governo israeliano "sono particolarmente gravi" perché rivolte al presidente di turno dell'UE e al primo ministro del Paese che deterrà la presidenza di turno dell'UE dal 1° gennaio.   

Il ministro ha ricordato che dal 7 ottobre stesso, giorno dell'attacco iniziale, il presidente del governo Pedro Sanchez "non ha esitato a condannare l'attacco terroristico di Hamas e a dire chiaramente che non rappresenta il popolo palestinese ed è solo un'organizzazione terroristica".

Inoltre, il governo ha sempre chiesto il "rilascio incondizionato e immediato di tutti gli ostaggi" e ha sostenuto il diritto dello Stato israeliano di difendersi da questo attacco terroristico, come ha chiarito Sanchez durante il suo viaggio in Israele.   

Per il ministro, "questo non è incompatibile" con il messaggio che il presidente ha trasmesso durante il suo viaggio in Israele, Palestina ed Egitto, secondo cui "questo diritto a difendersi deve avvenire nel rispetto scrupoloso del diritto internazionale umanitario". Nell'ultima tappa del suo tour in Israele e Palestina, al valico di frontiera di Rafah tra Gaza e l'Egitto, Sanchez ha espresso il suo fermo sostegno alla proposta della Spagna di riconoscere la sovranità di uno Stato palestinese e ha avvertito che se l'Unione Europea non raggiungerà un accordo, la Spagna "prenderà le proprie decisioni".   

Nell'ultimo atto della sua visita in Medio Oriente insieme al primo ministro belga, Alexander de Croo, ha ribadito la sua proposta di riconoscimento di due Stati, Israele e Palestina. "È giunto il momento che la comunità internazionale e l'Unione Europea riconoscano una volta per tutte lo Stato di Palestina. È qualcosa che vale la pena, che è abbastanza importante e che noi nell'UE dobbiamo fare insieme. Ma se non sarà così, la Spagna prenderà le sue decisioni", ha aggiunto.

La super modella Gigi Hadid attacca Israele, “imprigiona i bambini”

La modella americana Gigi Hadid è finita nella bufera per aver accusato sui social Israele di “tenere prigionieri i bambini” e ha definito Ahmad Manasra, arrestato a 13 anni nel 2015 dopo un tentativo di accoltellare un ebreo, un “prigioniero di guerra”.   

La modella ha attaccato Israele sul suo account Instagram seguito da quasi ottanta milioni di follower, accusandolo di “essere l’unico Paese al mondo a tenere bambini prigionieri di guerra”.   

Hadid, una delle top model più pagate al mondo, ha inoltre accusato Israele di “stuprare, sequestrare e torturare da anni ben prima del 7 ottpbre, giorno del massacro di 1.200 israeliani da parte della milizia palestinese Hamas. Poi ha cancellato il post. Ma ormai il messaggio era diventato virale e ripreso dai follower che ne avevano fatto una foto e che hanno accusato la modella di “avere le mani sporche del sangue degli israeliani”.