Esteri
Brexit no deal? Farage ad Affari: "Dubito. Extension ipotesi più probabile"
Brexit, Whatsapp di Farage ad Affari: "Dubito che ci sia il 'no deal', anche se lo spero"
"Ho ancora dubbi che il no deal Brexit sia inevitabile, anche se lo spero. L'estensione della permanenza del Regno Unito nell'Unione europea è ancora l'ipotesi più probabile". Così Nigel Farage, padre della Brexit, commenta con messaggio Whatsapp ad Affaritaliani.it. l'ennesimo nulla di fatto a Westminster e il caos nei rapporti Londra-Bruxelles.
Brexit: Barnier, accordo resta quello o no deal sempre piu' probabile
Un'uscita senza accordo del Regno Unito diventa invece "ogni giorno piu' probabile" per l'Unione Europea. Lo dice il negoziatore europeo per la Brexit Michel Barnier, all'indomani dell'ennesimo fallimento di Theresa May al Parlamento britannico. "Una Brexit senza accordo non e' mai stata tra i miei desideri, ma diventa ogni giorno piu' probabile", ha affermato Barnier parlando a Bruxelles. "L'Ue e' pronta a questa eventualita'. Non dimentichiamo che abbiamo gia' un accordo che e' stato concluso da Theresa May, dal governo inglese, dal Consiglio e dal Parlamento europeo il 25 novembre scorso. Se il Regno Unito vuole uscire dall'Europa in modo ordinato, questo accordo e' e sara' il solo", ha aggiunto.
"La Camera dei Comuni ancora una volta vota contro tutte le opzioni. Una hard Brexit diventa quasi inevitabile. Mercoledì il Regno Unito ha un'ultima possibilità di uscire dall'impasse o dovrà affrontare l'abisso", ha scritto poche ore prima su Twitter il referente sulla Brexit del Parlamento Europeo, Guy Verhofstadt.
Brexit: bocciati tutti i 4 piani B, no-deal "quasi inevitabile"
La Camera dei comuni ieri sera ha bocciato tutte le opzioni alternative al piano della premier May per la Brexit e ha compiuto un altro passo verso un divorzio senza accordo dall'Unione Europea. Gli emendamenti in votazione erano quattro:
- quello presentato dal deputato Ken Clarke, che invitava il Regno Unito a negoziare un'unione doganale permanente con l'Ue dopo la Brexit, e' stato respinto per tre voti (favorevoli 273, contrari 276);
- un secondo, presentato dal deputato laburista Peter Kyle, secondo cui qualsiasi accordo di ritiro deve essere confermato con un referendum popolare, e' stato respinto per 12 voti (favorevoli 280, contrari 292);
- un terzo, presentato da Johanna Cerry, che attribuiva poteri sovrani al Parlamento sul governo e chiede di cercare una ulteriore proroga dell'Articolo 50, e' stato respinto per 101 voti (favorevoli 191, contrari 292);
- il quarto, presentato da Nick Boles, e' stato respinto per 21 voti (favorevoli 261, contrari 282): proponeva la soluzione denominata Mercato comune 2.0, ovvero 'Norvegia Plus' e chiedeva (oltre alla libera circolazione) il ritorno del Regno Unito nell'Efta (l'Accordo europeo di libero scambio fondato proprio da Londra nel 1960 prima dell'adesione alla Comunita' europea nel 1973) e quindi la permanenza nel mercato unico Ue come tutti i membri (insieme a Norvegia, Islanda, Liechtenstein e Svizzera) attraverso il trattato sullo Spazio Economico europeo (accordi ad hoc con la Svizzera). Il capo del Labour Jeremy Corbyn ha chiesto che le opzioni siano rivotate, come e' accaduto per l'accordo portato tre volte da May in Parlamento (LEGGI TUTTO).