Esteri

Orrore in Myanmar: il poeta Khet Thi ucciso e privato degli organi interni

Oppositore del regime che ha deposto Aung San Suu Kyi è stato prelevato sabato per un interrogatorio ed è morto durante la detenzione

Orrore in Myanmar: il corpo del poeta Khet Thi, deceduto durante una detenzione politica, è stato restituito alla famiglia privo di organi.

Khet Thi era stato prelevato dalla polizia dell’ex Birmania lo scorso sabato per un interrogatorio insieme alla moglie, che però ha spiegato di averne perso le tracce: “Mi hanno interrogata e mi hanno detto che anche lui sarebbe stato sottoposto a domande. Ma non l’ho più rivisto. Ho riavuto solamente il suo corpo. Mi hanno chiamata per dirmi di andare a vederlo all’ospedale di Monywa. Pensavo che avesse un braccio rotto o qualcosa del genere, ma quando sono arrivata lui era all’obitorio, con gli organi interni estratti”.

La moglie del poeta ha inoltre aggiunto che le stato detto che il marito sarebbe morto per un problema cardiaco, ma non ha nemmeno guardato il certificato di morte, nella convinzione che avrebbe unicamente contenuto dati falsi. Inoltre, la sepoltura del corpo era già stata programmata e sarebbe avvenuta rapidamente e senza troppe formalità, se la moglie non avesse reclamato il corpo.

Khet Thi, acceso oppositore del regime che lo scorso 1 febbraio ha deposto Aung San Suu Kyi, è già il terzo poeta che perde la vita durante le contestazioni.

Due settimane dopo il colpo di Stato aveva scritto: “Non voglio dare il mio sostegno all’ingiustizia. Se avessi solo un minuto da vivere, vorrei che la mia coscienza in quel minuto rimanesse pulita”.