Esteri

Uk, Starmer rischia di restare col cerino in mano. Nessuno in Ue vuole i militari a Kiev

Il primo ministro del Regno Unito ha il supporto del solo Macron, Meloni e gli altri leader contrari

di Francesco Crippa

Ucraina, Starmer isolato in Europa. Il piano da 3mld di sterline fino al 2030 e i rischi

Il Regno Unito è pronto a mandare truppe sul suolo ucraino in caso di raggiungimento della pace con la Russia. A confermarlo è stato lo stesso primo ministro Keir Starmer in un articolo pubblicato sul The Telegraph. "Il Regno Unito - ha scritto il premier - è pronto a svolgere un ruolo di primo piano nell'accelerare il lavoro sulle garanzie sicurezza per l'Ucraina. Ciò include ulteriore supporto per l'esercito ucraino, per cui il Regno Unito ha già stanziato tre miliardi di sterline all'anno almeno fino al 2030. Ma – ha sottolineato – significa anche essere pronti e disposti a contribuire alle garanzie di sicurezza per l'Ucraina mettendo le nostre truppe sul campo se necessario”. È la prima volta che Starmer è stato esplicito su questo tema e il momento non è causale. Proprio ieri, infatti, il premier è volato a Parigi per partecipare al summit ristretto organizzato da Emmanuel Macron per elaborare una risposta comune europea al piano di Donald Trump per l’Ucraina.

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Secondo Starmer, “siamo in un momento unico per la sicurezza del nostro continente”. Per questo, l’Europa deve prendere più sul serio l’impegno rispetto alla propria difesa, a partire dal centrare l’obiettivo Nato per ogni paese di spendere il 2% del pil in Difesa. La pace, però, “non può avvenire a qualsiasi costo”, cioè non può prescindere dal coinvolgimento nelle trattative dell’Ucraina e non potrà essere una semplice “pausa” imposta da Vladimir Putin al suo attacco. Proprio in questo senso va la proposta di dislocare contingenti nell’area di guerra. “Non lo dico alla leggera”, ha rimarcato Starmer. “Sento profondamente la responsabilità che deriva dal mettere potenzialmente in pericolo i militari britannici.

Ma qualsiasi ruolo nel contribuire a garantire la sicurezza dell'Ucraina contribuisce a garantire la sicurezza del nostro continente e la sicurezza di questo paese”. Secondo i vertici militari del Regno Unito, riporta il Guardian, è impensabile che Londra riesca a far fronte sia agli impegni attuali sia a un coinvolgimento in Ucraina, anzi ritengono che il budget stanziato per la difesa (64 miliardi di sterline, il 2,33% del pil) sia insufficiente anche solo per le esigenze di oggi. Non a caso, il Labour Party aveva promesso un aumento della spesa al 2,5% del pil, ma non ha mai indicato una deadline entro cui raggiungere l’obiettivo. Ieri, come detto, a Parigi i principali leader europei hanno discusso della pace in Ucraina.

Per Starmer, l’impegno europeo non deve essere considerato alternativo a quello di Washington: “il supporto degli Stati Uniti rimarrà fondamentale e una garanzia di sicurezza degli Stati Uniti è essenziale per una pace duratura, perché solo gli Stati Uniti possono dissuadere Putin dall'attaccare di nuovo”, ha scritto sul Telegraph. Era stato lo stesso quotidiano britannico a raccontare, a metà gennaio, di discussioni tra Londra e Parigi proprio sul tema dell’invio di truppe di peacekeeping in Ucraina. Nei giorni scorsi, anche il primo ministro svedese Ulf Kristersson era intervenuto sul tema. “Non escludo la possibilità di un accordo”, le sue parole alla Conferenza stampa di Monaco. Tuttavia, “trovo molto difficile concepire che ciò possa essere fatto senza garanzie molto credibili su cosa accadrebbe” se le truppe venissero attaccate.

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