Esteri

"Russia pronta a invadere l'Ucraina". Mosca smentisce ma è scontro con la Nato

Intanto Pechino sembra appoggiare le rivendicazioni di Putin. E gli analisti immaginano una doppia azione, potenzialmente inarrestabile, tra Ucraina e Taiwan

TRA RUSSIA E UCRAINA E' DI NUOVO CRISI VERA, GLI USA: "MOSCA PRONTA A INVADERE"

Sul fronte orientale la partita si fa sempre più insidiosa. E sempre più estesa. Mentre si vanno a delineare delle partnership che danzano sulla sottile linea rossa che le separa dal diventare alleanze. Gli Stati Uniti sostengono che la Russia possa invadere l'Ucraina. Di nuovo. Poco più di sette anni dopo quanto accaduto in Crimea, evento che ha allontanato in maniera drastica Mosca all'occidente. Un nuovo episodio del genere segnerebbe probabilmente la fine dei rapporti tra Russia, Europa e Stati Uniti. Gettando Vladimir Putin tra le braccia di Xi Jinping dopo il lunghissimo flirt degli ultimi anni. Una crisi dei migranti che in realtà è crisi politica, quella al confine tra Bielorussia e Polonia, e che coinvolge anche altri attori. Dall'Unione europea alla Nato, con l'apparizione finale di Pechino.

LA RUSSIA SMENTISCE: "NON INVADEREMO NESSUNO, MA..."

Il Cremlino, per ora, smentisce tutto. "Nessuno dovrebbe preoccuparsi del fatto che le truppe russe vengano spostate sul loro proprio territorio nazionale", ha affermato il portavoce del Cremlino Dmitri Peskov, rispondendo alla stampa che chiedeva se fosse a conoscenza del fatto che gli Stati Uniti hanno avvertito i colleghi dell'Ue sui presunti possibili piani per un'invasione russa dell'Ucraina. "Non si tratta della prima pubblicazione in questo senso e neppure la prima volta che gli Stati Uniti si dicono preoccupati per il movimento delle nostre forze armate nel territorio della Federazione Russa", ha ricordato Peskov, "abbiamo ripetutamente affermato a tale proposito che il movimento delle nostre forze armate intorno al territorio nazionale territorio non dovrebbe riguardare nessuno". A qualcuno non è però sfuggito il fatto che si parli di truppe russe e "territorio nazionale". Quando è noto che alcune zone amministrate da Kiev siano rivendicate da Mosca.

"La Russia non rappresenta una minaccia per nessuno", ha aggiunto Peskov, avvidando però che Mosca "se necessario, adotta misure per garantire la sicurezza nazionale quando i suoi avversari svolgono attivita' provocatorie vicino ai propri confini". Il riferimento è alla Nato, sempre più vicino ai confini russi, con il pensiero per esempio allo spiegamento navale degli Stati Uniti nel Mar Nero e i voli sempre più frequenti di intelligence di funzionari americani e dell'Alleanza atlantica nei paesi dell'area, dalla Romania alla Moldova.

DIETRO LA CRISI LA TENSIONE TRA RUSSIA E NATO, SEMPRE PIU' AMPIA A EST

La stessa Nato ha parlato della vicenda, dicendo di essere "vigile" e di monitorare "regolarmente i movimenti delle forze russe. E' importante garantire la trasparenza ed evitare errori di calcolo". A dare fuoco alla miccia era stato il segretario di Stato Usa Antony Blinken, il quale ha avvertito l'Unione europea della possibilità che Mosca possa pensare di ripetere l'operazione militare messa in piedi già nel 2014, quando ammassò le truppe al confine e poi oltrepassò la linea. Non sono stati ancora forniti elementi di prova precisi a suffraggio di tali indicazioni, ma si citano soprattutto i movimenti militari al confine, contestuali alla cosiddetta crisi dei migranti in Bielorussia.

LA TENSIONE RUSSIA-UCRAINA ESPLODE INSIEME ALLA CRISI DEI MIGRANTI BIELORUSSIA-POLONIA E ALLA VICENDA DEL GAS RUSSO

Già negli scorsi mesi c'erano stati episodi simili, con il direttore ella Cia Bill Burns che era andato a Mosca per parlare con Putin. Ciclicamente la tensione però si rialza, visti gli equilibri irrisolti non solo e non tanto tra Russia e Ucraina ma semmai tra Russia e Nato. Il Cremlino da parte sua protesta per il presunto utilizzo da parte dell'Ucraina di droni da combattimento, in violazione di un precedente accordo sull'attività militare nel mar Nero. "Le informazioni che abbiamo finora" in merito alla presenza di forze militari russe al confine con l'Ucraina "è piuttosto preoccupante ed è stata oggetto di discussione con i partner transatlantici, come gli Usa e il Regno Unito, per vedere come evolve la situazione. Alla luce degli sviluppi, siamo pronti a valutare ulteriori passi necessari da compiere assieme ai partner menzionati", ha  dichiarato invece Peter Stano, portavoce della Commissione europea.

LA CINA APPOGGIA IMPLICITAMENTE MOSCA

La maggiore preoccupazione della vicenda è che la tensioni si alzi proprio durante la più che delicata situazione al confine tra Bielorussia e Polonia, nonché mentre la situazione delle forniture di gas russo è ancora tutt'altro che risolta. Una miscela potenzialmente esplosiva alla quale si aggiunge l'inedito interesse della Cina. Sul Quotidiano del Popolo, espressione del Partito comunista cinese, è apparso un articolo nel quale si raccontava dell'incidente del golfo del Tonchino del 1964, preso ecome esempio della scusa utilizzara dagli Stati Uniti per iniziare la guerra in Vietnam. Una rivisitazione non giustificata da anniversari o ricorrenze, e così alcuni analisti l'hanno messa in relazione con quanto sta accadendo in Ucraina. Un appoggio implicito alle mosse russe, insomma. Che d'altronde aveva anticipato il favore dicendo di appoggiare quelle della Cina su Taiwan lo scorso mese. Nella sua Sinocism, Bill Bishop arriva a chiedersi che effetto farebbe una potenziale doppia invasione simutanea: russa in Ucraina e cinese a Taiwan. Un'azione coordinata forse imprevedibile e anche difficile da immaginare. Ma che potrebbe mandare in tilt qualsiasi strategia americana.