Esteri
Sanzioni alla Russia: Abramovich smentisce di aver chiesto prestiti agli amici
"Page Six" lo aveva dipinto in bancarotta, impossibilitato a pagare gli stipendi, ma un portavoce ribatte: "Non c'è niente di vero"
Guerra Russia-Ucraina, Roman Abramovich smentisce di essere in bancarotta a causa delle sanzioni: “Le richieste di prestiti ai miei amici? Sono solo fake news”
L’oligarca russo replica alle notizie che sono circolate nelle ultime ore, secondo le quali le sanzioni derivanti dalla sua amicizia con Putin lo avrebbero messo in seria difficoltà economica, spingendolo a chiedere un prestito da un milione di dollari a ciascuno dei suoi amici.
La voce era stata diffusa dalla testata inglese Page Six, specificando che l’ormai ex patron del Chelsea si sarebbe rivolto ai suoi contatti americani, da Hollywood a Wall Street. Un’evenienza smentita da un portavoce, il quale ha dichiarato: “Il Sig. Abramovich non ha parlato con queste persone e tantomeno ha chiesto loro dei fondi. Abbiamo inoltre fatto presente a Page Six, autore della pubblicazione originale, che non ci hanno contattati prima di scrivere questa cosa”.
Nella ricostruzione originale, si sosteneva che Abramovich fosse impossibilitato - per la prima volta nella sua carriera - a corrispondere gli stipendi ai suoi collaboratori, che ammontano a circa 750.000 euro alla settimana. Per questo, avrebbe chiesto aiuto a conoscenze influenti come la famiglia Rotschild e il regista Brett Ratner (quello della trilogia “Rush Hour”), ricevendo però risposte negative, per timore di ripercussioni legali. Una tesi smentita dal portavoce di Abramovich, che – nonostante il presunto avvelenamento ai suoi danni – è sempre a disposizione dei negoziati di pace tra Russia e Ucraina, su richiesta di entrambe le parti.