Esteri

Migranti, scontro Italia-Francia, Tajani: "Pretendiamo scuse e rispetto"

a cura di Redazione

Il ministro degli Esteri ha replicato alle parole del ministro francese in un'intervista: "Ci ha paragonati all'estrema destra, pretendiamo scuse e rispetto"

Antonio Tajani replica dopo l'attacco del ministro dell'Interno francese sulla gestione dei migranti: "Pretendiamo rispetto"

Dopo l'attacco di ieri al governo Meloni da parte del ministro dell'Interno francese Gerald Darmanin, si sono riaccese le tensioni con i cugini d'oltralpe. A replicare dall'Italia è stato il ministro dell'Estero Antonio Tajani, prima con un tweet dove ha fatto sapere di aver annullato la sua visita a Parigi prevista per oggi, e poi in un'intervista rilasciata al Corriere della Sera. "Da parte francese comunque si nota sia il dispiacere che l'imbarazzo su quanto accaduto", rileva Tajani, ma "la precisazione dei francesi è stata insufficiente, non ci sono le scuse, il ministro dell'Interno ha detto delle cose incredibili, contro la Meloni, contro il governo, persino contro l'Italia e gli italiani".

L'intransigenza del responsabile della Farnesina per le dichiarazioni di Darmanin si deve principalmente all'assenza di scuse, dunque. "Questo attacco lascia esterrefatti, è un fulmine a ciel sereno, una raffica di insulti gratuita", prosegue il ministro, che aggiunge: "È un insulto gratuito e volgare ad un Paese amico, alleato, i cui vertici istituzionali sono in perfetta sintonia. Vorrei vedere se Piantedosi avesse detto delle cose simili sulla Francia e sul suo governo, cosa sarebbe successo. Ci sarebbero state delle conseguenze gravissime".

"Fra l'altro - sottolinea Tajani - ci ha accostato all'estrema destra, incredibile, ha paragonato la Meloni alla Le Pen, tutto a freddo. Pretendiamo rispetto, che è lo stesso rispetto che nutriamo nei confronti dei nostri alleati". E soprattutto, "se ci sono dei problemi", come i migranti irregolari al confine francese, "ci si siede intorno ad un tavolo, mica si va in televisione ad offendere pesantemente un alleato", conclude il ministro.