Esteri
Silvia Romano e la pista dell’avorio. Dal Kenya l'ipotesi clamorosa
Aisha come il colonnello Kurz? Foto e Video
Fazzolettata o meno, che ci faceva l’ex Silvia Romano, ora Aisha, in Africa, al di là dei selfie?
Ecco, dalla palude dei blog complottisti , che tutto spiegano con il sorriso di chi ha letto il pendolo di Focault di Eco, emerge una nuova pista africana: quella dell’avorio.
E qui precipitiamo in pieno clima letterario di Conrad, con i trafficanti belgi e il colonnello Kurtz.
Aisha come Kurz, quindi, nel cuore di tenebra della savana somala?
Spunta dal blog di Cesare Sacchetti, “la cruna dell’ago” (nella Top 5 dei superdiffusori di fake news secondo la società americana Newsguard) una inquietante notizia: la polizia kenyota da subito aveva affermato che Silvia Romano era coinvolta nel traffico illegale d’avorio…
Bufala? Sola? Fakenews? Scoop?
Daily Kenya di Nairobi, che ha
pubblicato il report su Silvia Romano
Una notizia clamorosa che getterebbe nel panico lo zoccolo duro dei lettori buonisti , per la felicità dei giallisti: ecco una luce completamente diversa sul rapimento della 24enne milanese. Silvia Romano non si sarebbe trovata in Kenya per attività di volontariato e di cooperazione per conto della Ong Africa Milele-afferma il blog nella top ten di Newsguard - ma perchè sarebbe stata invischiata in un traffico d’avorio conclusosi male per i mancati pagamenti da parte della cooperante.
La fonte? A fornire questa versione è stata la giornalista Sophie Njoka, firma del People Daily Kenya. In un articolo pubblicato dal gruppo mediatico americano Media Max Network lo scorso 18 febbraio 2019 veniva infatti titolato: “La polizia riporta che la rapita italiana trattava nel commercio d’avorio”
La notizia era stata fatta sparire dal sito originale ed è stato possibile recuperarla solo attraverso il sito internet Wayback Machine dove è oggi possibile leggere la versione originale dell’articolo. Una segnalazione stagionata, quindi. Che il blog-reporter Cesare Sacchetti riesuma dal cimitero degli scoop per regolare autopsia. Una notizia che però è scomparsa nel pieno kaos mediatico della post-quarantena.
I fatti tutti da verificare, assomigliano alla trama di un romanzo giallo.Nessun quotidiano italiano ha finora dato notizia di questa informazione che cambierebbe completamente la versione dei fatti proposta fino ad ora sul rapimento della Romano.Vediamo allora la versione alla fonte, quella della polizia keniota.
L’arrivo della cooperante nel Paese africano risale al lontano 5 novembre 2018. Secondo la versione che fu poi stata fornita dai media, la Romano si trovava nel villaggio di Chakama, in Kenya, per svolgere volontariato a favore dei bambini africani. Ma la storia .secondo la polizia kenyota- sarebbe stata molto diversa da quanto effettivamente venne raccontato. Depistaggio? Vediamo.
Torniamo al 2018. Ufficiali della polizia keniota citati dalla giornalista Sophie Njoka sostengono che la giovane era giunta nel Paese per partecipare ad un traffico internazionale d’avorio di svariati milioni di euro. La giovane infatti sarebbe stata in contatto costante con uno dei suoi rapitori, Said Adan Abdi, fino ad essere rapita da quest’ultimo e da altri membri di una banda composta presumibilmente da almeno 8 persone il 20 novembre 2018. La ragione del rapimento – sempre secondo i Maigret del Kenya- sarebbe dovuta al fatto che la Romano si era impegnata ad acquistare una partita di avorio, frutto di traffici illegali, dallo stesso Abdi ma poi la ragazza non aveva effettivamente proceduto ad onorare il pagamento per l’acquisto della merce. La giovane, secondo la polizia locale, sarebbe poi riuscita comunque a far uscire l’avorio dal Paese rivedendolo ad un altro acquirente, ma nonostante questo non avrebbe proceduto ad onorare il pagamento del materiale.
Questa la versione delle autorità investigative keniote citate dalla Njoka.Bufala?
Racconta la giornalista Sophie Njoka che il trafficante avrebbe quindi minacciato più volte la donna per avere il denaro che era stato pattuito, ma senza successo. I contatti tra i sequestratori e la ragazza erano stati frequenti per tutti i giorni precedenti il sequestro, avvenuto il 20 novembre. L’uomo infatti avrebbe tempestato di messaggi il cellulare della Romano nel tentativo fallito di avere i soldi promessi.
Da quel momento, sarebbe scattata la ritorsione dei criminali che vistisi buggerati dalla donna avrebbero deciso di rapirla per chiedere un riscatto e poi, in un secondo momento, avrebbero preso la decisione di venderla al gruppo di terroristi islamici di al-Shabaab che l’avrebbero condotta fuori dal Kenya per portarla in Somalia, il Paese dove la presenza degli islamisti è più radicata e nel quale la cooperante Ong avrebbe trascorso la maggior parte della sua prigionia. Insomma, una trama da Audace colpo dei soliti ignoti finita male.
A due distanze di settimane dal suo rapimento, la reporter kenyota segnalava altri importanti elementi. L’8 dicembre 2018 infatti fu arrestato un ufficiale corrotto del Kenya Wildlife Service, un’istituzione gestita dal governo keniota per la protezione della fauna selvatica del Paese.L’ufficiale fu arrestato assieme a suo fratello con l’accusa di essere entrambi coinvolti nel rapimento della Romano. L’uomo avrebbe rivelato alla polizia che la ragione dell’operazione criminale era quella di ottenere un riscatto per recuperare le somme di denaro che la giovane doveva in un primo momento alla banda per l’acquisto dell’avorio.La Romano si sarebbe quindi trovata coinvolta in un traffico di avorio finito poi con il suo sequestro.
Il blog di Sacchetti qui si ferma. Ma un diluvio di fonti , tutte da verificare, danno lavoro ora ai cacciatori di fake news e ai funzionari del Ministero della Verità . Cosa scopriranno seguendo la pista conradiana di Aisha.. E’ davvero una storia di maledetto avorio, con un Kurz in gonnella alla fine convertitosi a Maometto?Ad alimentare i sospetti dei malinformati complottisti, la perquisizione dei Ros nella sede della Ong Africa Milele: cosa cercavano veramente?
Fonti:
https://www.youtube.com/watch?
https://