Esteri
Bombe a grappolo, errore clamoroso di Biden: così si sgretola il fronte Nato
Un chiaro riconoscimento della forza di Mosca ed un’implicita ammissione dell'inconsistenza militare della tanto declamata controffensiva ucraina
Errori su errori! E morte su morte! Ecco l'atroce questione che apre la nuova scriteriata strategia americana: trasformare l'Ucraina da vittima in carnefice. E non saranno le cinque regole dettate da Biden (e forse neppure imposti) a Zelensky sull'uso interno (cioè non sul territorio russo) e mirato (cioè non sui civili: miraggio!) di tali armi micidiali a offuscare la responsabilità morale ed etica di una tale scelta.
Non solo l'aggredito si porrebbe sullo stesso piano dell'aggressione usando armi moralmente deplorevoli (sempre che vi siano armi non deplorevoli) ma si fornirebbero le motivazione etiche affinché al fianco di Mosca si possa schierare apertamente la Cina con tutta la sua forza economica, militare e demografica.
La situazione è avviata su un crinale sempre più scosceso. È il momento di una pausa di seria e realistica riflessione anche alla Casa Bianca. C’è la necessità di dare segni distensivi come, ad esempio proporre un nuovo nome meno bellicista per la guida della NATO. La proroga di un ulteriore anno per Jens Stoltenberg che domani i Paesi membri sembrano intenzionati a votare sarebbe l’ennesimo segnale devastante.