Esteri
Ucraina, Perrino: "Bisogna snidare Putin, obbligandolo a una trattativa"
Il direttore di affaritaliani.it è intervenuto nello Speciale Tg2 “La tragedia di Mariupol”
Guerra Russia Ucraina, il direttore Perrino a Rai 2: "Blocchiamo l'escalation o sarà guerra finale"
Angelo Maria Perrino, direttore di affaritaliani.it, è intervenuto nel corso di Speciale Tg2 “La tragedia di Mariupol”, in onda sulla Rai. “Credo che dovremmo contrapporre a Putin un tavolo di pace”, ha detto Perrino. “Dobbiamo cercare di non restare al colpo sul colpo. Non andiamo da nessuna parte se accresciamo le sanzioni. Dovremmo sparigliare, è una partita di scacchi, oltre che una terrificante carneficina. Usiamo il pensiero laterale: cosa vuole Putin? Perché ha scatenato questa guerra? Dobbiamo metterlo nell’angolo e costringerlo a dirci cosa vuole. Ci hanno provato Erdogan, Israele e la Cina. C’è chi propone l’intervento del Papa, di Prodi o di Berlusconi. Se Putin ha lanciato un’iniziativa, dovremmo chiedergli quale è l’obiettivo e ragionare con lui”.
Secondo Angelo Maria Perrino, è necessario introdurre un elemento di novità: “Se non blocchiamo l’escalation, della guerra che è anche mediatica e economica, siamo inevitabilmente diretti alla guerra finale, delle armi. Dal punto di vista filosofico cosa ci induce a ritenere che non useremo la bomba atomica? Dobbiamo fermare l’escalation. Non parlo di resa, ma dobbiamo individuare un’autorità che si proponga come mediatore e permetta di trovare un punto di equilibrio che porti al cessate il fuoco”.
"Bisogna sfruttare le difficoltà dello zar"
Per il direttore di affaritaliani.it, è inimmaginabile che nel 2022 la Russia ritorni a una situazione zarista: “Non è possibile, è un’ipotesi che potrebbe essere figlia della bulimia di potenza di Putin. Va fermata e non con risposte bellicistiche. Ricordiamoci che quando ha iniziato l’invasione gli premeva evitare che al confine ci fossero pericoli per la Russia. Non aveva annunciato di voler conquistare e ricostituire quanto esisteva qualche decennio fa. Non si può dire che voglia ricostituire l’impero sovietico e nel contempo dire che è indebolito, come effettivamente è. Ha perso 10mila uomini, ci sono dimissioni nel suo staff, è caduta l’economia, il rublo è in difficoltà”.
Perrino ha sottolineato anche come le differenze tra i paesi europei in termini di dipendenza dalla Russia possano essere superate: “Penso che già domani avremo un buon segno di convergenze tra i 27. Dovrebbero lanciare un ‘modello covid’ per quanto riguarda l’acquisto e lo stoccaggio di gas, che dovrebbe essere comune. Se ciò accade si sarà fatto un buon passo avanti. L’invasione sta spingendo l’Europa a fare una cosa ancora mai avvenuta, in un’Europa in cui hanno sempre prevalso gli egoismi nazionali”.