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Esteri
Ue, bis Ursula appeso a un filo. Almeno 45 franchi tiratori, anche nel suo Ppe
Ursula von der Leyen e Giorgia Meloni 

Ue, aumentano i franchi tiratori: von der Leyen deve fare i conti anche col fuoco amico

Al Parlamento europeo si vota il prossimo presidente della Commissione europea, una partita sempre più incerta dopo la condanna ai danni di Ursula von der Leyen "per la mancata trasparenza sui vaccini anti-Covid". Ursula adesso rischia di dover fare i conti con franchi tiratori, nascosti anche nel suo partito: il Ppe. Il "pallottoliere" - in base a quanto risulta a La Repubblica - non offre al momento garanzie piene. Eppure il "soccorso verde", ossia il sostegno degli ambientalisti che contano 53 deputati, appare sufficiente a dissipare i dubbi. In teoria infatti la "maggioranza Ursula" è composta da 401 europarlamentari. Ma sono previsti almeno 45 franchi tiratori: venti del Ppe (a cominciare dai francesi), 15 del Pse e 10 Liberali. Von der Leyen non si fida in primo luogo proprio del suo partito, il Popolare. Lo staff della presidente della Commissione teme la "vendetta" del capogruppo Ppe Manfred Weber. Se a 402 si tolgono 45 dissidenti, dunque, si scende sotto il quorum di 361.

Leggi anche: Meloni tratta con Ursula. Ipotesi astensione se Fitto... Inside

Agli eurodeputati di FdI ieri sera è arrivata questa comunicazione: la linea di Giorgia Meloni, sulla fiducia a Ursula von der Leyen arriverà solo stamattina. Vale a dire - prosegue La Repubblica - soltanto dopo che la presidente uscente della Commissione, a caccia di riconferma, avrà consegnato ed esposto il suo discorso programmatico nell’emiciclo di Strasburgo. Perché, così ragiona la premier nelle conversazioni di queste ore, anche in quelle informali con von der Leyen, "se ci sarà un'apertura troppo netta ai Verdi per noi sarebbe un problema. E in caso vincerebbe la coerenza". Cioè il no. E ancora, stavolta come riporta La Stampa, la premier lo ha detto chiaramente: "Cosi mi metti in difficoltà". Il punto è che la trattativa con “VdL”, com’è stata ribattezzata Ursula nelle chat dei Fratelli, parrebbe essersi incagliata per le "troppe aperture a sinistra". È il motivo per cui, nonostante il filo con Meloni non si sia mai interrotto, tra messaggini e rapide chiamate ufficiose, ancora né a Palazzo Chigi né a Bruxelles hanno confermato “la” telefonata. Cioè quella del chiarimento. Il nodo è la vicepresidenza che reclama l'Italia e che vede il ministro Fitto in pole, FdI chiede che sia esecutiva.






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