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Ue, von der Leyen accusata per le "nomine di favore al Ppe". Riunione di fuoco

di Redazione Esteri

La presidente della Commissione viene attaccata da due alti funzionari. La sua riconferma a Bruxelles è sempre più a rischio

Ue, lo scontro in Commissione per le nomine di von der Leyen. Borrell l'attacca

Ursula von der Leyen si allontana ogni giorno di più dalla riconferma alla guida della Commissione Ue. L'esempio lampante sulla rottura c'è stato ieri durante una riunione ufficiale, che si è trasformata in un duro scontro. "Non è una questione di procedure, ma di collegialità politica". Critiche esplicite - si legge su Repubblica - mosse durante la riunione della Commissione che si è svolta ieri mattina. E a muoverle sono stati due commissari di peso: l’Alto rappresentante Ue, Josep Borrell, e il titolare del Mercato interno, Thierry Breton. Il primo socialista e il secondo liberale. Non capita spesso una discussione così accesa durante le sedute ufficiali dell’esecutivo europeo.

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Ma ieri i colpi non sono mancati. Con tutti i commissari del Ppe, dal greco Schinas all’austriaco Hahn, schierati in difesa della presidente della Commissione. Due gli oggetti della lite. Il cosiddetto "caso Markus Pieper", l’europarlamentare popolare tedesco nominato proprio in questi giorni rappresentante speciale della Commissione per le piccole e medie imprese; e poi l’idea di istituire un inviato speciale per la "Sicurezza e la Difesa". L’accusa è chiara nei confronti della candidatura di Pieper: si tratta - prosegue Repubblica - di una nomina di parte. Una lottizzazione a favore del Ppe e della Cdu tedesca. Effettuata alla fine del mandato della Commissione. Sempre più incerta la riconferma di Ursula von der Leyen, il suo nome si fa sempre più divisivo.