Esteri

Usa 'il colpo di coda del 'serpente'. Trump caccia il Segretario alla Difesa

di Daniele Rosa

Con un tweet l’alto funzionario sostituito. Al suo posto C.Miller capo dell'antiterrorismo

Donald Trump non solo ha passato questo giorni giocando a golf e minacciando azioni legali contro tutto e tutti ma è riuscito, con un tweet, a cacciare il suo Segretario della Difesa. 

Con la velocità di un tweet l’ex Presidente (attualmente ancora in carica) ha licenziato Mark Esper e nominato al suo posto Christopher C.Miller, attuale Direttore del Centro di Antiterrorismo.

Ed è questa la prima misura ufficiale fatta da Trump subito dopo aver perso le elezioni. 

‘Chris farà un grande lavoro-ha detto il tycoon-Mark Esper ha finito e lo ringrazio per il lavoro fatto’. Alcune fonti confermano che Esper era da tempo nel mirino del Presidente. Per lui era da tempo pronta una lettera di dimissioni. Trump lo aveva già minacciato di licenziamento a giugno per un disaccordo sull'utilizzo della Guardia Federale per sedare le proteste di strada di ‘BLACK LIVES MATTER’. Esper è stato ex segretario dell'esercito e nel board della Raytheon. Ha preso il posto nel luglio dello scorso anno del Generale dei Marine in pensione Jim Mattis. Nessun Segretario alla Difesa aveva un’esperienza così bassa di governo e di servizi militari. E nemmeno ha mai avuto il tipo di relazione forte che Mattis aveva con Trump, almeno all'inizio fino a quando Trump si è inasprito pure con Mattis.

Trump in ogni caso si è sempre appoggiato a due funzionari a lui più vicini e più forti : il segretario di Stato Mike Pompeo o il presidente dei capi congiunti, il generale Mark Milley. Esper si è guadagnato il soprannome dispregiativo di"Yesper" per aver apparentemente acconsentito a rimanere in silenzio sulle mosse istintive del Presidente. Tra queste le riduzioni di truppe statunitensi in Afghanistan e in Siria, o la volontà improvvisa di bloccare la richiesta del Pentagono di rinominare le basi militari intitolate ai generali confederati.

“Esper è arrivato con tante aspettative", ha detto un assistente anonimo di Capitol Hill. La fonte, che conosce Esper da anni, lo ha definito un "pensatore logico e chiaro" il cui mandato come Segretario dell'Esercito è stato degno di nota per il taglio di programmi ritenuti non più necessari. "La sua prestazione come Segretario alla Difesa è stata deludente".

Ironia della sorte, Trump aveva programmato di licenziare Esper quattro mesi fa, dopo che il Segretario si era opposto alla mossa del Presidente di inviare truppe in servizio attivo a Washington, DC. I manifestanti si stavano radunando di fronte alla Casa Bianca, denunciando la morte di George Floyd per mano della polizia di Minneapolis. Funzionari del Pentagono e altri hanno detto che la polizia e le truppe della Guardia Nazionale avrebbero potuto affrontare qualsiasi situazione. Ma Trump ha voluto inviare un messaggio più forte. Così ha ordinato il dispiegamento di truppe attive dalle basi in North Carolina e New York. I leader del Pentagono si sono assicurati di rimanere fuori città.Esper ha spiegato perché.

"L'opzione di utilizzare le forze in servizio attivo in un ruolo di applicazione della legge dovrebbe essere utilizzata solo come ultima risorsa, e solo nelle situazioni più urgenti e terribili", ha detto Esper ai giornalisti al Pentagono il 3 giugno, il suo ultimo incontro con giornalisti nella sala riunioni. "Non siamo in una di quelle situazioni adesso. Non sono favorevole a invocare l'Insurrection Act." Trump era furioso. Ma un alto funzionario ha detto che a Trump era stato consigliato di non licenziare Esper, - il suo terzo - così vicino alle elezioni.

Trump li ha ascoltati ma non ha dimenticato e ieri lo ha fatto fuori.