Esteri
Usa, Derek Chauvin,il poliziotto che ha fatto esplodere l’America
Una storia di violenza e morti alle spalle.
Derek Chauvin, il poliziotto bianco che con il suo drammatico gesto che ha causato la morte dell’afromaericano George Floyd a Minneapolis, non è nuovo a morti e a fatti di violenza.
Infatti l’uomo nel corso della sua carriera in polizia è stato coinvolto in diversi scontri a fuoco. Nel 2006 sparò, ammazzandolo, un uomo che ‘ probabilmente’ deteneva un’arma. Nel 2008 una scena analoga con medesimo finale contro un uomo sospettato di violenza macista. Nel 2011 contro un sospetto che scappava da uno scontro a fuoco. Una carriera costellata di elogi e lodi da parte dei superiori per quasi 20 anni.
Adesso, in meno di 24 ore, Chauvin ha cambiato tre differenti prigioni del Minnesota. Il carcere di massima sicurezza di Oak Park Eights , a 40 minuti da Minneapolis sembra essere quello che possa garantire ,secondo il giudice, la più alta protezione.
Perchè sono innumerevoli quelli che vorrebbero vendicare 'in proprio' la brutalità dell’omicidio che ha scatenato un’ondata di proteste mai viste dai tempi dell’assassinio di Martin Luther King.
La cauzione di mezzo milione di dollari, non ancora pagata, non sarà sicuramente coperta dalla moglie del poliziotto che nel frattempo ha chiesto il divorzio. La donna, nata a Laos nel 1974, è stata una ex reginetta di bellezza in Minnesota.Da giovane era passata dai campi di rifugiati fino all’arrivo negli Stati Uniti. A
Il responsabile dei centri penitenziari del Minnesota, Paul Schnell, ha confermato che l’agente è sottoposto ad un regime di ‘detenzione amministrativa’, un procedimento di protezione che viene applicato a tutti i prigionieri che fanno parte delle Forze del’Ordine o sono criminali con un profilo molto pericoloso.
Ma il caso Floyd ha fatto emergere i lati oscuri dell’uso che la polizia di Minneapolis, e non solo, fa della forza. Emerge che i cittadini di colore sono soggetti a soprusi da parte degli agenti quasi sette volte di più dei bianchi. E su un totale di 430000 cittadini della città di cui solo il 20% di razza nera. Ed è per questo che lo Stato del Minnesota ha chiesto di valutare l’attuazione dei diritti civili nei confronti dei quattro agenti detenuti.E su questo tema, Tim Walz, ha detto che ‘il silenzio è complicità.I cittadini dello Stato possono stare certi che la nostra Amministrazione farà di tutto per sradicare generazioni di razzismo sistemico che esistono nel nostro Stato’.