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Cozza Tarantina, un Festival itinerante per rilanciare il "mitile ignoto"

Eduardo Cagnazzi

Il Centro Renoir promuove da vent'anni la divulgazione di questo mollusco che offre lavoro a diverse centinaia di pescatori e a tutta la filiera commerciale.

Si riaccendono i riflettori sulla “Cozza Tarantina” il prezioso mollusco del Mar Piccolo di Taranto, oggi allevato in aree sottoposte a serrati controlli che ne definiscono qualità e salubrità in maniera costante. Un mitile riconosciuto appena un mese fa di zona Classe A e che pertanto non ha più la necessità di passare per il trattamento depurativo; un riconoscimenti significativo in quanto per gli operatori significa tempi di vendita più rapidi e risparmio di costi. Un primo passo in avanti per il rilancio della miticoltura e di questo mollusco caratterizzato dal peculiare sapore dato dalle condizioni di salinità di uno spazio di mare attraversato dai citri, sorgenti sottomarine d’acqua dolce in grado di favorire lo sviluppo del plancton e delle correnti d’acqua del Galeso, uno dei più piccoli fiumi al mondo (appena 900 metri) di origine carsica decantato fin dai tempi antichi per la ricchezza di ulivi e alberi da frutto che sorgevano sulle sue sponde.

A promuovere e a diffondere le conoscenze organolettiche di questo mollusco bivalve e la sua bontà, che per insipienza delle istituzioni locali meriterebbe ben altra certificazione, ci pensa il Centro di cultura Renoir, di cui è presidente Cosimo Lardiello, da vent’anni impegnato sul territorio nazionale a divulgare questo prodotto tipico, la città di Taranto, luogo di produzione, e la filiera commerciale. Un impegno, quello di Lardiello, che riaccende i riflettori sul questo mitile e sulla stessa città che oggi più che mai ha bisogno di far leva su nuove energie in grado di diversificare il tessuto produttivo, ferito inesorabilmente dalle vicende del locale siderurgico. Un impegno che il presidente del Centro Renoir profonde promuovendo il Festival itinerante della cucina italiana con la cozza tarantina che quest’anno è al giro di boa dei primi vent’anni di vita. Un festival itinerante clonato anche dai Comuni di Lerici, Macerata e Cervia in termini di imitazione con le loro eccellenze. Un evento che è reso possibile grazie alla collaborazione del Gruppo Caroli Hotels che ospiterà a Gallipoli il 18 gennaio la fase finale del festival con la partecipazione di chef provenienti da strutture ricettive di ogni parte d’Italia pronti a proporre nuovi ed accattivanti piatti preparati in pentola o in padella per esaltare la materia prima, la vera protagonista: la cozza tarantina. Sarà l’Hotel Bellavista Club del gruppo alberghiero (mille posti letto in immobili di pregio in Puglia disseminati tra Gallipoli e Santa Maria di Leuca e charter in barca a vela) ad ospitare nelle proprie sale la XX edizione del Festival.

Il Festival della cozza tarantina non si fermerà solo in Puglia. Dopo Gallipoli seguiranno, da febbraio, altri appuntamenti a Massafra, Napoli, Isernia, Civitanova e Peschiera del Garda. Insomma, un palcoscenico nazionale per promuovere questo mitile e dare al territorio che lo produce la dignità che gli spetta. Anche in termini di occupazione in tempi di crisi.