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Curiel quando la vita della stilista più amata della Scala diventa un Docufilm

Grande è l’ attesa per  il Docufilm sulla Maison Curiel.
Tutti attendono di vedere il Docufilm, narrato attraverso le parole di Raffaella Curiel spesso chiamata “stilista intellettuale” che racconta i dettagli piu’ segreti e inediti della vita e del lavoro della madre, una donna dai mille talenti e dalle infinite sorprese.
Raffaella Curiel  è una donna forte, creativa, audace ma soprattutto culturalmente vivace.
Una donna ricca di curiosità, mossa da una passione autentica per abiti e tessuti, Raffaella (Lella) Curiel non a caso è stata soprannominata “l’intellettuale della moda” e la sua voglia di fare, di creare e osare, l’ha resa una tra le principali interpreti del più autentico stile italiano, in grado di creare abiti e tailleur dai dettagli preziosi per clienti di rilievo quali Hillary Clinton e Margaret Thatcher.  
 Dalle parole di Lella nel Docufilm, si capisce molto sulla stima che nutre verso la madre Gigliola Curiel  considerata la Regina delle Prime, in grado di vestire con stile e sofisticatezza i grandi nomi non solo dell’aristocrazia ma anche dei celebri industriali e borghesi dell'epoca, Gigliola si è sempre distinta per le sue creazioni e per la sua personalità.
“Ricordo abiti da sogno alle Prime della Scala e parure di gioielli che ad oggi, non si vedono più. Su tutte, la signora Enrica Invernizzi indossava delle pietre pazzesche. E neanche Maria Angiolillo scherzava con collier e orecchini tempestati di rubini da togliere il fiato, per la meraviglia e il valore" racconta Raffaella Curiel .
Il Docufilm prodotto da Donatella Botti di Bianca S.R.L associata a Jbproduction di Giuliano Benedetto, è speciale, perché riesce a  ripercorrere la storia delle grandi famiglie milanesi, dai Trivulzio ai Litta, dai Belgiojoso ai Visconti fino agli Invernizzi.
Si parla quindi di cognomi importanti, famiglie influenti e persone che hanno lasciato un segno nell'alta società.
Il Docufilm narra la storia di questo marchio Curiel Italiano che esiste da quasi 100 anni .Curiel è l’unico marchio italiano che resiste da quattro generazioni e Raffaella Curiel e oggi l’unica creatrice di Alta Moda  che consegnerà il suo marchio alla 5 Generazione Curiel .
Il Docufilm lo testimonia attraverso ritratti, fotografie, immagini di abiti da togliere il fiato, attraverso contenuti dall'importante valore storico e sociale oltre che tramite documenti inediti del periodo .
All'interno si ripercorrono i momenti mondani piu’ attesi dell’epoca. In quel periodo infatti Gigliola Curiel possedeva uno splendido Atelier   che vestiva tutte le più esigenti e abbienti signore milanesi.
Le grandi aristocratiche e mogli di imprenditori volevano i suoi abiti e facevano a gara per esser vestite da lei, per sfoggiare i capi Curiel alle serate di Gala; in particolar modo l'appuntamento più importante della stagione, quello piu’ atteso ed importante era la Prima della Scala.  
Il Docufilm è molto realistico e biografico, dà grande importanza alle vite e agli artisti che sono passati  dal teatro d'opera più famoso al mondo, La Scala di Milano e nel Museo Teatrale alla Scala, adiacente al teatro stesso.
Il Museo ha custodito negli anni le tracce del passaggio di artisti immortali, grandi compositori, cantanti e interpreti delle opere più celebri.
Il Teatro, era negli anni 60, un luogo che creava un’occasione non solo per ammirare l'opera ed il balletto, ma anche per sfoggiare gli abiti piu’ lussuosi ed i gioielli che altrimenti, sarebbero rimasti custoditi nel portagioie sul comodino.
Per ammirare l'opera come o  un concerto di musica leggera, tutti volevano presentarsi a Teatro al meglio della propria bellezza, firmati rigorosamente Curiel, e questo aspetto, nel documentario, è raccontato in maniera impeccabile.
Nella vita mondana del periodo, farsi vestire dalla Signora Curiel, era quindi sinonimo di eleganza, audacia ed esclusività.
Proprio per questo Curiel ha rappresentato come l'eccellenza artigianale della sartoria possa essere in grado di incontrare il design contemporaneo, creando ancora oggi abiti da sogno.
Il successo di questo marchio ha portato nel 2016 il  gruppo cinese Redstone ad acquistarlo e sono già' aperte e presenti 29 boutiques in Cina .
Servizio di Maria Zota e con documentazione fotografica di Nick Zonna