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Olimpiadi 2024: M5S-Coni, prove tecniche di “dialogo”
Malagò "fiducioso", il vicesindaco Frongia cauto
La spinosa questione delle Olimpiadi di Roma sembra ben lontana dal risolversi. Se Giovanni Malagò si definisce “fiducioso” sull’esito della vicenda, il vicesindaco Frongia, pur apparendo aperto al dialogo, ribadisce invece che la posizione del Movimento Cinque Stelle non cambia.
All’inaugurazione della pista di atletica dello Stadio Giannattasio di Ostia, il presidente del Coni Malagò incontra il sottosegretario di Stato Luca Lotti e il vicesindaco di Roma con delega allo sport, Daniele Frongia. L’impianto sportivo è candidato ad ospitare le Olimpiadi del 2024 ed "è la prima opera realizzata con contributo governativo” ha spiegato Malagò.
Quest’ultimo e Frongia si sono incrociati brevemente al Giannattasio, un “incontro interlocutorio” come l’ha definito il vicesindaco nonché assessore allo sport, incontro su cui pesava una recentissima diffida inviata dal Codacons a Virginia Raggi. "Prima di indire qualsiasi referendum sulle Olimpiadi a Roma, il sindaco Raggi deve revocare le delibere della precedente amministrazione che autorizzano la candidatura della capitale per i giochi olimpici del 2024”. Il presidente Codacons Carlo Rienzi ha proseguito: “Il Comune di Roma ha emesso una serie di atti finalizzati alla candidatura della città per le Olimpiadi del 2024, provvedimenti che comportano una serie di attività e di costi per l’amministrazione, per la collettività e per le istituzioni sportive Un eventuale referendum, nel caso in cui bocciasse la candidatura di Roma, comporterebbe di fatto uno spreco delle risorse pubbliche utilizzate per effetto di tali atti, impugnati dal Codacons davanti al Tar del Lazio. Per questo il sindaco, se vuole indire un referendum sulle Olimpiadi, deve immediatamente revocare le delibere relative alla candidatura di Roma 2024, in modo così da bloccare i danni economici per la collettività”.
Sul referendum proposto dal Movimento Cinque Stelle ha risposto prontamente Malagò dicendo: “Non abbiamo nulla contro il referendum sulle Olimpiadi, il problema è che andava fatto prima. Per un fatto tecnico il referendum non si può fare prima del primo semestre del 2017, ma con il voto nel 2017 equivale a dire che automaticamente la candidatura non può andare avanti. Il percorso formale è stato un altro, a un certo punto qualcuno ha tirato fuori l'ipotesi del referendum ma ad oggi significa automaticamente rinunciare alla candidatura".
“Se temiamo che sfumino le Olimpiadi?” ha dichiarato invece il sottosegretario di Stato Luca Lotti, “questo non lo so dire, confidiamo molto nel lavoro del presidente Malagò e come Governo gli siamo affianco per questo importante risultato che vogliamo raggiungere".
Sul possibile dialogo tra Malagò e il Movimento Cinque Stelle, il primo ha dichiarato: " “Non mi sembra né che ci sia stata né apertura né qualcosa di diverso dall'apertura. L’ultima volta che ho incontrato Virginia Raggi è stato a comunicato fatto, noi non la stiamo certo forzando perché, come lei stessa ha detto ci sono altre priorità e quindi ci sarà un incontro. Solo a quel punto potrò dare una risposta, ma sono positivo".
Mentre il vicesindaco ha commentato: "Incontreremo a breve il presidente Malagò. Andremo avanti, la nostra posizione non cambia”.
Una chiosa che, malgrado la disposizione di spirito positiva di Malagò, non lascia ben presagire su un possibile accordo a favore delle Olimpiadi del 2024.