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Gian Carlo Caselli: "Che peso aver fatto soffrire i miei famigliari"

In un'intervista al settimanale Oggi, Gian Carlo Caselli dice: "Ho fatto un gran bel mestiere, nonostante polemiche e accuse feroci. Pesa tutto questo, ma non è decisivo, anche se i costi sono stati imponenti… Molti problemi, legati alle sofferenze che ho fatto patire alla mia famiglia, sono riuscito a metabolizzarli con il senso del dovere. Certo, non è stato facile. La sofferenza maggiore è dovuta a mia madre. Quando ha cominciato a stare male, io ero a Palermo. Era grave e non riuscivo a stare con lei. È un peso che m’è rimasto dentro".

Nell'intervista a Oggi, da domani in edicola, Caselli parla dei rapporti stretti con gli uomini della scorta e della paura ("Non si può non avere paura. Forse più che paura è preoccupazione fortissima, che poi sono parenti stretti. Ma non bisogna lasciarsi condizionare") ma anche degli ex colleghi.

Alla domanda su cosa pensi dei suoi ex colleghi, come Rodolfo Sabelli, Antonio Ingroia, Raffaele Cantone, che intervengono continuamente nei dibattiti pubblici, dice: "Anch’io non stavo zitto. Di recente mi sono dichiarato d’accordo con Sabelli. Noto che di giustizia parlano tutti, anche chi non ci capisce niente. Limitare il diritto di intervenire ai magistrati è un controsenso. Il contributo che scaturisce dall’esperienza è insostituibile. Magistrati come Sabelli fanno opera meritoria. L’unico limite è quello di non parlare dei processi in corso".

Si dice orgoglioso dell'accostamento a Francesco Saverio Borrelli («È un gentiluomo che mi ricorda Mario Carassi, il mio maestro») e su Di Pietro e Ingroia commenta: «Di loro due ho sempre apprezzato il fatto di aver scelto un proprio movimento autonomo. Non sono saliti sul carro di nessuno, hanno formato un loro carro…». Il primo era «un organizzatore eccezionale, un mago dell’informatica». E il secondo? «Non riesco a parlare se non bene di quelli con cui ho lavorato a Palermo. E Ingroia era fra i più bravi».

Caselli, su Oggim riserva una frecciata però a Pietro Grasso: "Di lui non ho gradito il silenzio quando mi è stata fatta una legge antipersonam incostituzionale. Mi sarebbe parsa giusta una sua presa di distanza".