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ANBI, scoperto a Parma l’abitato medievale di Casouri grazie ai lavori di bonifica
Gargano (ANBI): “I ritrovamenti nell’area del Naviglio sono una conferma di quanto l’acqua rivesta un ruolo strategico nello sviluppo economico e sociale dei territori”
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ANBI, rinvenuto a Parma l’abitato medievale di Casouri, svelati secoli di storia e trasformazioni del territorio
Un sorprendente ritrovamento archeologico ha riportato alla luce l’antico abitato di Casouri, anche noto come Casalauri, un sito di età rinascimentale citato nelle fonti storiche ma mai individuato con certezza fino ad oggi. La scoperta è avvenuta nel corso dei lavori per il miglioramento delle condotte irrigue nel comprensorio del canale Naviglio, tra Parma e Colorno, ad opera del Consorzio della bonifica Parmense.
Il presidente di ANBI, Francesco Vincenzi, ha commentato con stupore la notizia: “Quando parliamo di multifunzionalità della Bonifica, a questo onestamente non avevamo ancora pensato”. Le prime evidenze del ritrovamento risalgono al biennio 2022-2023, sotto la direzione scientifica degli archeologi Marco Podini della Soprintendenza di Parma e Piacenza e del team di Abacus, ditta incaricata della sorveglianza dell’area. Tuttavia, solo recentemente è arrivata la conferma ufficiale dell’importanza del sito.
A dare l’annuncio è stata Francesca Mantelli, presidente del Consorzio della bonifica Parmense: “Esprimo un sentito ringraziamento a tutto il personale consortile, alle imprese impegnate nel cantiere, alla Soprintendenza e a quanti ci hanno supportato in questo articolato percorso”. La stratigrafia emersa e i materiali recuperati hanno permesso di delineare le fasi di occupazione dell’area, che risale all’Età del ferro. Nel I secolo a.C. si è registrata una prima sistemazione territoriale con canali e fossati, seguita da un’insediamento romano nel I secolo d.C. Dopo un periodo di abbandono, l’area è stata parzialmente rioccupata in epoca tardo antica con nuove costruzioni in ciottoli e il mantenimento delle canalizzazioni.
L’alto medioevo ha segnato un ulteriore declino a causa dei dissesti idroclimatici e della ridotta gestione delle acque, fenomeno che ha contribuito alla cancellazione di numerosi insediamenti rurali romani. Tuttavia, in ogni epoca l’acqua è rimasta una costante, rappresentando non solo una risorsa per l’agricoltura e la vita quotidiana, ma anche un mezzo di trasporto e di commercio. “I rilevanti ritrovamenti nell’area del sistema Naviglio sono un’ulteriore conferma di quanto l’acqua abbia da sempre rivestito un ruolo strategico nello sviluppo delle sfere economiche e sociali dei territori” ha sottolineato Massimo Gargano, Direttore Generale di ANBI.
I lavori, svolti tra il 2022 e il 2023, hanno rispettato rigorose metodologie archeologiche per preservare eventuali depositi di interesse. La sorveglianza ha consentito di individuare una grande quantità di reperti databili all’epoca romana e medievale già alla profondità di circa un metro. La fase di scavo stratigrafico ha rivelato insediamenti rustici romani mai identificati prima, fosse di spoliazione e scarico dell’età tardo antica e palificate altomedievali. Per il periodo medievale e rinascimentale, è emersa parte del villaggio di Casouri, con tracce di un antico attracco fluviale. Tra i materiali ritrovati figurano ceramiche da fuoco, attrezzi in ferro e una considerevole quantità di ceramica basso medievale e rinascimentale.
L’archeologa Cristina Anghinetti ha evidenziato il valore storico dei reperti: “Ci raccontano la trasformazione agricola e abitativa di questa porzione della pianura, dove l’uomo ha sfruttato le risorse naturali per instaurare rapporti commerciali anche a lunga distanza”. Filippo Fontana, anch’egli archeologo, ha aggiunto: “Il ruolo delle acque nella formazione del paesaggio urbano ed extraurbano di Parma è fondamentale per comprendere lo sviluppo del territorio”.
Il progetto di bonifica, finanziato con oltre 15 milioni di euro dall’Unione Europea tramite il FEASR, prevede la sostituzione di più di otto chilometri di canalette irrigue con moderne tubazioni interrate, efficientando così l’uso dell’acqua in un’area fondamentale per la produzione del Parmigiano Reggiano e del pomodoro da industria. La scoperta di Casouri potrebbe inoltre favorire il turismo culturale, valorizzando la storia dell’acqua e della bonifica nel territorio parmense. Il sindaco di Parma, Michele Guerra, ha sottolineato il valore dell’iniziativa: “Prendersi cura delle acque e lavorare insieme per la buona riuscita di questo intervento è un bel messaggio per un’idea sistemica territoriale”.