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Osservatorio ANBI: il Paese rischia di arrivare stremato all'autunno

di Redazione

Vincenzi (ANBI): "Occorre far presto per riparare i danni, evitando di esporre le comunità a nuovi rischi"

Nelle regioni del Nord Italia colpisce la velocità con cui i livelli dei grandi laghi si siano rapidamente abbassati e tornati sotto media: il Verbano, calato di oltre 60 centimetri, è ora al 47,6% di riempimento; si dimezza l’acqua disponibile nel Lario (adesso al 38,2% della capacità); anche il livello del Sebino è sceso di 30 centimetri (riempimento: 57,1%), mentre il Benaco ritorna ad essere la “cassaforte” idrica d’Italia, attestandosi al 69,3% della propria capacità d’invaso.

La Valle d’Aosta che, a differenza di altre regioni settentrionali non ha beneficiato di abbondanti precipitazioni a giugno (mm.63 a fronte di una media mensile di mm. 84), vede ridursi le portate della Dora Baltea, pur rimanendo in linea con il periodo, così come del torrente Lys. Largamente sotto media sono i fiumi del Piemonte (unica eccezione, la Varaita: + 172%), dove le precipitazioni di giugno sono state comunque superiori del 5% alla media, ma permane una condizione di deficit pluviometrico accentuato su alcuni bacini come quello del fiume Ticino (-21%); per contrappunto, surplus di pioggia marcato invece sul bacino di Bormida (+52%), Tanaro (+47%), Orba (+37%), Scrivia Curone (+32%). Il livello delle acque sotterranee resta largamente deficitario, così come i flussi di Toce (-40%) e Stura di Demonte (-27%), mentre aumenta il livello della falda superficiale soprattutto nei territori del cuneese e del canavese (fonte: Arpa Piemonte).

In Liguria tornano a scendere i livelli dei fiumi Entella (oggi circa mezzo metro al di sotto della media del periodo), Vara ed Argentina; cresce invece la Magra, il cui livello attuale supera di quasi un metro quello medio mensile. In Lombardia il deficit di risorsa idrica, stoccata nei bacini, torna a superare il 29%; scende il livello dei fiumi Mincio e Adda, mentre un leggerissimo incremento viene registrato da Oglio e Serio.

In Veneto crescono i fiumi Adige e Piave, che attualmente registra un livello superiore ai 6 anni precedenti; buone anche le portate di Livenza e Bacchiglione, mentre stabile è il Brenta. Nel mese di giugno gli apporti pluviali sulla regione sono stati in linea con la media mensile ed i bacini, che ne hanno maggiormente beneficiato, sono stati quelli di Adige (+22%), Po (+22%), Pianura tra Livenza e Piave (+19%), Sile (+18%); migliora contestualmente la situazione delle acque sotterranee, che attualmente superano sia i livelli raggiunti lo scorso anno che quelli del 2017, altro anno fortemente siccitoso (fonte: Arpa Veneto).